Aggiornamento Graduatorie GPS 2026: possibili i nuovi inserimenti, ecco i requisiti per I e II fascia

Le Graduatorie GPS 2026 si aggiornano: confermata la possibilità di nuovi inserimenti in prima e seconda fascia e definiti i requisiti di accesso.

13 novembre 2025 16:30
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Aggiornamento GPS 2026
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L'aggiornamento delle Graduatorie GPS 2026 aprirà le porte a nuovi inserimenti. Nonostante la proroga biennale dell'ordinanza, gli esperti confermano l'accesso per chi possiede i titoli. Sarà possibile dunque iscriversi per la prima volta sia in prima che in seconda fascia, mentre i docenti già inseriti potranno aggiornare i punteggi o cambiare provincia.

Il processo di aggiornamento e i nuovi inserimenti

Il prossimo aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) nel 2026 rappresenta un appuntamento cruciale, confermando la piena apertura ai nuovi inserimenti sia in prima che in seconda fascia. A sostenerlo su OrizzonteScuola TV, l'esperta Sonia Cannas, la quale ha specificato che l'ordinanza ministeriale, sebbene prorogata per un biennio, permetterà l'iscrizione a chi possiede i titoli d'accesso per la prima volta. È essenziale comprendere che la proroga, autorizzata dal Decreto Scuola n. 127/2025, riguarda lo strumento normativo dell'ordinanza e non un congelamento delle liste del 2024. Il Ministero utilizzerà una nuova ordinanza aggiornata, su cui è già attivo un confronto con i sindacati per risolvere alcune criticità prima della pubblicazione ufficiale.

Graduatorie GPS 2026: i requisiti per la prima fascia

L'accesso alla prima fascia delle Graduatorie GPS è strettamente riservato ai docenti che hanno già conseguito l'abilitazione all'insegnamento nella specifica classe di concorso o grado di istruzione. Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia e primaria, i titoli abilitanti riconosciuti includono la Laurea in Scienze della Formazione Primaria oppure il diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002. Per la scuola secondaria di primo e secondo grado, l'inserimento è legato al possesso dei nuovi percorsi abilitanti (60, 36 o 30 CFU) o delle abilitazioni conseguite tramite precedenti percorsi o concorsi.

Un capitolo specifico riguarda il sostegno, dove la prima fascia è riservata esclusivamente ai docenti che hanno completato il percorso di specializzazione tramite TFA sostegno, o attraverso percorsi equipollenti come quelli speciali organizzati da Indire e università secondo la recente normativa. Per quanto concerne invece la seconda fascia, i requisiti si differenziano: per infanzia e primaria, possono accedere gli studenti iscritti almeno al terzo anno del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria. Questi candidati devono però aver già acquisito un minimo di 150 Crediti Formativi Universitari (CFU) al momento della presentazione della domanda di inserimento.

Requisiti per la seconda fascia e le novità in bozza

Per l'inserimento nella seconda fascia della scuola secondaria, i candidati devono possedere il titolo di studio completo che dà accesso alla classe di concorso, che si tratti della laurea magistrale o del diploma ITP per le classi di concorso della tabella B. È fondamentale che la laurea sia integrata dagli eventuali CFU richiesti dalle tabelle ministeriali aggiornate (come i decreti 19/2016, 259/2017 e i più recenti DM 255/2023 e DM 20/11/2023) per garantire la piena corrispondenza del titolo. Per quanto riguarda il sostegno in seconda fascia, l'accesso è riservato a coloro che possono vantare almeno tre annualità di servizio specifico su posto di sostegno, svolte nel medesimo grado di istruzione.

Infine, una novità di rilievo è emersa dalla bozza dell'ordinanza presentata ai sindacati lo scorso 11 novembre, la quale introduce una specifica temporale per l'accesso alla seconda fascia di sostegno. Secondo questa proposta ministeriale, i tre anni di servizio necessari non potranno essere completati nell'anno scolastico in corso al momento della domanda. Il testo della bozza prevede infatti che le tre annualità di servizio su sostegno debbano essere state interamente conseguite entro l'anno scolastico precedente a quello di presentazione dell'istanza. Questa modifica, se confermata nel testo definitivo, rappresenterebbe una restrizione temporale significativa rispetto alle procedure passate e impatterebbe sui docenti che stanno maturando il requisito proprio quest'anno.

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