Albo educatori: via libera del CdM al percorso con 3 anni di esperienza

Il CdM approva la norma sull'Albo educatori che valorizza l'esperienza nei servizi per l'infanzia, introducendo un percorso integrativo per i laureati L-19.

08 ottobre 2025 23:16
Albo educatori: via libera del CdM al percorso con 3 anni di esperienza - Consiglio dei Ministri
Consiglio dei Ministri
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato una misura per regolarizzare la posizione degli educatori dei servizi per la prima infanzia. La norma, proposta dal Ministero dell'Università, istituisce un percorso semplificato per l'iscrizione all'albo educatori, destinato a chi possiede già una significativa esperienza professionale nel settore, ma non il titolo di studio specifico.

Albo educatori: riconoscimento per l'esperienza maturata

La nuova disposizione si rivolge specificamente a una categoria di professionisti che da anni opera nel settore educativo. Si tratta di coloro che, pur in possesso di una laurea triennale in Scienze dell’educazione e della formazione (classe L-19), non hanno seguito l'indirizzo specifico richiesto per lavorare nei servizi 0-3. Il provvedimento riconosce il valore dell'esperienza professionale maturata sul campo, offrendo una soluzione concreta. Per accedere al percorso sarà infatti necessario dimostrare di aver lavorato per almeno tre anni, anche non continuativi, nei servizi per l'infanzia, sanando così una diffusa irregolarità formale.

La nuova normativa per i servizi all'infanzia

L'intervento normativo, inserito nel disegno di legge che modifica la legge 55/2024 sulle professioni educative, ha un duplice obiettivo. Da un lato, mira a tutelare migliaia di professionisti, garantendo loro una stabilizzazione e il pieno riconoscimento del lavoro svolto. Dall'altro, assicura la continuità educativa all'interno delle strutture, valorizzando figure che rappresentano un punto di riferimento per i bambini e le famiglie. L'iscrizione all'albo educatori attraverso questo canale diventa quindi uno strumento fondamentale per qualificare ulteriormente l'offerta formativa e professionale del Paese.

Come funziona il percorso integrativo semplificato

Il percorso integrativo sarà definito nel dettaglio da un futuro decreto ministeriale, ma le linee guida sono già chiare e prevedono importanti semplificazioni. In primo luogo, ci sarà una significativa riduzione del numero di crediti formativi universitari (CFU) da acquisire, rispetto ai 55 attualmente previsti. Inoltre, l'esperienza lavorativa pregressa potrà essere riconosciuta formalmente, sostituendo il tirocinio curricolare. Questa misura legittima le competenze acquisite nella pratica quotidiana, trasformando l'esperienza professionale in un requisito valido per completare la formazione e ottenere i CFU educatori necessari.

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