Allergie e ADHD: un legame che preoccupa
Una revisione scientifica rivela forti associazioni tra malattie allergiche e ADHD. Asma in testa, ma servono conferme per chiarire i meccanismi coinvolti.


Una revisione scientifica ha rilevato numerose associazioni tra patologie allergiche e disturbi mentali, in particolare tra asma e ADHD. Su 21 studi esaminati, sono emerse 15 connessioni significative, alcune con evidenza elevata. I risultati non confermano un nesso causale, ma aprono nuove prospettive di ricerca.
Un quadro complesso e sottostimato per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
Un team dell’Università cinese di Chengdu ha analizzato 21 revisioni sistematiche sui legami tra malattie allergiche e problemi psichici, individuando 15 associazioni sovrapposte. La più solida riguarda l’asma e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), con un rapporto di probabilità pari a 1,34 (IC 95%: 1,24–1,44). Altre connessioni “altamente suggestive” includono la rinite allergica con disturbi del sonno o tic, la dermatite atopica con ansia e ideazione suicidaria, e le allergie alimentari con il rischio di disturbo dello spettro autistico.
Le implicazioni biologiche e psicologiche
Queste condizioni allergiche hanno una ricaduta importante non solo fisica ma anche psicologica, a causa dell’interazione tra fattori immunitari, genetici e ambientali. L’ipotesi di un meccanismo fisiopatologico condiviso tra patologie allergiche e disturbi neuropsichiatrici viene così rafforzata, benché non ancora provata in modo definitivo. Alcuni studi suggeriscono che la persistenza dei sintomi fisici, specie nelle forme gravi, possa alterare l’equilibrio emotivo e cognitivo.
ADHD e allergie: limiti scientifici e potenzialità future
La ricerca, fondata su studi osservazionali, non può dimostrare causalità. Fattori confondenti e disomogeneità metodologiche rendono necessarie ulteriori conferme. Tuttavia, l’evidenza raccolta rappresenta una base promettente per sviluppare modelli integrati tra immunologia e salute mentale. Se il legame fosse confermato, potrebbe orientare screening e interventi precoci nei pazienti con quadri allergici.
Verso una medicina più integrata
L’intersezione tra allergie e ADHD, se supportata da nuovi dati, potrebbe modificare l’approccio clinico e suggerire percorsi diagnostici più ampi, soprattutto in età pediatrica. Integrare la valutazione psichica nei trattamenti allergologici potrebbe consentire una presa in carico globale del paziente, aprendo nuove strade alla prevenzione dei disturbi mentali nei soggetti vulnerabili.