Approvata la riforma sulla carriera universitaria: valutazioni biennali ai docenti e premialità agli atenei
Il CdM approva la riforma sull'accesso alla carriera universitaria: valutazioni biennali dei docenti e fondi premianti per gli atenei tra le maggiori novità.
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla nuova riforma dell’accesso alla carriera universitaria, proposta dalla ministra Anna Maria Bernini. Il disegno di legge introduce significativi cambiamenti, a partire dall’introduzione di una valutazione biennale dei docenti universitari, che avrà un impatto diretto sulla distribuzione dei fondi agli atenei. Le università che dimostreranno capacità di attrarre i migliori candidati potranno accedere a maggiori risorse economiche.
Riforma sulla carriera universitaria: procedure più snelle e autonomia rafforzata per gli atenei italiani
Tra le principali novità, la riforma prevede un sistema di reclutamento semplificato, fondato sull’autocertificazione dei requisiti minimi da parte dei candidati, che saranno caricati su una piattaforma digitale gestita dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Questo nuovo approccio mira a ridurre la burocrazia e a rafforzare l’autonomia gestionale degli atenei, ai quali sarà affidata la responsabilità delle selezioni. Le commissioni di valutazione saranno composte da un docente interno e da membri esterni selezionati tramite sorteggio nazionale, garantendo trasparenza e imparzialità.
Superamento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale e nuova mobilità accademica
Un passaggio chiave della riforma è il superamento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), considerata negli anni uno strumento rigido e non più efficace. Il nuovo modello sostituisce l’ASN con una verifica dei requisiti minimi su base informatica e decentralizza le procedure di selezione, favorendo la mobilità interuniversitaria e internazionale. Questo cambiamento risponde alla necessità di ridurre la frammentazione valutativa e di garantire che l’accesso alla docenza universitaria sia basato su criteri oggettivi di merito e produttività scientifica.
Semplificazione normativa e valorizzazione del merito nella carriera universitaria
La riforma mira a semplificare l’apparato normativo esistente, superando le criticità della legge 240 del 2010. Le nuove regole si applicheranno anche al reclutamento dei ricercatori a tempo determinato, prevedendo un sistema coerente con gli obiettivi del Pnrr e in linea con i migliori standard europei. La ministra Bernini ha sottolineato l’importanza del nuovo assetto per valorizzare il merito e garantire trasparenza, preservando l’eccellenza del sistema universitario italiano e correggendone le disfunzioni emerse negli ultimi anni.