HomeLavoroStipendiArretrati Cuneo Fiscale personale scolastico: potrebbe essere meglio rinunciare?

Arretrati Cuneo Fiscale personale scolastico: potrebbe essere meglio rinunciare?

Perché per i docenti e gli ATA potrebbe essere meglio rinunciare agli arretrati del cuneo fiscale? Rischi, soglie di reddito e sorprese fiscali da conoscere.

Il taglio del cuneo fiscale mira ad incrementare lo stipendio netto dei lavoratori, incluso quello del personale scolastico (docenti e personale ATA), attraverso una riduzione delle tasse. Per il settore scolastico, come risaputo, il beneficio medio previsto è di circa 83 euro netti al mese, ma con gli arretrati da gennaio 2025, l’importo potrà raggiungere circa 500 euro netti a giugno. Tuttavia, non tutti ne trarranno vantaggio e in alcuni casi potrebbe essere meglio rinunciare.

Come funziona il taglio del cuneo fiscale e quali soglie considerare nel reddito annuo

Il taglio si applica in base al reddito annuo complessivo:

  • Fino a 8.500 €: 7,1%
  • Tra 8.501-15.000 €: 5,3%
  • Tra 15.001-20.000 €: 4,8%
  • Tra 20.001-32.000 €: detrazione fissa di 1.000 €
  • Tra 32.001-40.000 €: detrazione decrescente da 100 € a 0
  • Oltre 40.000 €: nessun beneficio

Per docenti e ATA, l’erogazione, inclusi gli arretrati, è attesa a giugno 2025. Tuttavia, NoiPA potrebbe offrire la possibilità di rifiutare il pagamento, scelta utile in specifici casi per evitare problemi futuri.

Perché valutare la rinuncia al bonus?

Chi ha altri redditi oltre a quello scolastico (es. affitti, collaborazioni, corsi retribuiti) rischia di superare le soglie di reddito e perdere il diritto al beneficio. Anche i supplenti brevi, spesso con due Certificazioni Uniche (CU) — una dalla Scuola e una dall’INPS — potrebbero trovarsi a dover restituire quanto ricevuto. Inoltre, chi ha due lavori rischia una doppia erogazione indebita: entrambe le buste paga potrebbero includere il taglio, generando un credito che lo Stato recupererà in sede di dichiarazione dei redditi.

Redditi al limite: rischio sorprese a fine anno

Attenzione dunque a chi possiede redditi vicini alle soglie di 15.000, 20.000 o 32.000 euro. Piccole entrate aggiuntive — ore extra, incarichi, corsi PNRR, corsi estivi — potrebbero far superare le soglie e far scattare la restituzione del bonus. È quindi fondamentale valutare con attenzione la propria situazione e considerare l’opzione di rinuncia per evitare sorprese sul conguaglio fiscale.

Le precisazioni di Scuolalink

Si precisa inoltre che allo stato attuale, non ci sono comunicazioni ufficiali da parte di NoiPA sulla data esatta di pagamento, anche se si prevede con molta probabilità quella di giugno 2025.

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