Assegno di Inclusione giugno 2025: date, requisiti aggiornati e motivi dei ritardi
Assegno di Inclusione giugno 2025: date di pagamento, requisiti aggiornati, cause dei ritardi e istruzioni per non perdere il beneficio.


Giugno 2025 porta alcune novità importanti per l’erogazione dell’Assegno di Inclusione (ADI). I pagamenti arrivano in anticipo rispetto ai mesi precedenti e seguono un calendario differenziato. In questo articolo trovi tutte le informazioni utili: le date precise, i requisiti per ottenerlo, e cosa fare in caso di mancato accredito.
Pagamento Assegno di Inclusione giugno 2025: date ufficiali
Per il mese di giugno, l’INPS ha fissato due finestre di pagamento:
- Entro sabato 14 giugno 2025 per chi ha presentato una nuova domanda e ha sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale (PAD) a maggio;
- Entro il 27 giugno 2025 per i beneficiari già in carico nel mese precedente.
L’erogazione avviene tramite la Carta di Inclusione, dove l’INPS accredita ogni mese l’importo spettante. Chi attende arretrati o ha presentato una richiesta di rinnovo riceverà la somma sempre a partire dal 27 giugno.
Chi riceve l’Assegno di Inclusione: tutti i requisiti
Il diritto all’ADI spetta ai nuclei familiari in difficoltà economica che rispettano precisi criteri. La misura si rivolge a:
- Cittadini italiani o europei con regolare permesso di soggiorno;
- Residenti in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo.
I principali requisiti economici aggiornati per il 2025 sono:
- ISEE fino a 10.140 euro;
- Reddito familiare sotto i 6.500 euro annui (con soglie più alte per anziani e disabili);
- Patrimonio immobiliare inferiore a 150.000 euro, esclusa la prima casa;
- Patrimonio mobiliare massimo:
- 6.000 euro per un solo componente;
- 8.000 euro per due;
- 10.000 euro per tre o più persone.
L’assegno si compone di due quote:
- Quota A: integra il reddito familiare per raggiungere la soglia prevista;
- Quota B: supporta i nuclei con contratto d’affitto registrato.
Il sostegno ha una durata iniziale di 18 mesi, rinnovabili per altri 12, con un mese di sospensione obbligatoria tra i cicli.
Perché l’Assegno di Inclusione può subire ritardi
A giugno, alcuni beneficiari non hanno ancora ricevuto l’accredito. Nella maggior parte dei casi, il problema dipende dalla mancata presentazione dell’ISEE 2025, che andava aggiornato entro il 28 febbraio.
Senza la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), l’INPS blocca temporaneamente l’erogazione, in attesa dei dati aggiornati. Dopo l’invio corretto della DSU, i pagamenti ripartono dal mese successivo, senza necessità di presentare una nuova domanda.
Per verificare la propria situazione, è possibile:
- Accedere al sito INPS con SPID, CIE o CNS;
- Usare l’app INPS Mobile;
- Contattare il contact center (803 164 da rete fissa o 06 164 164 da cellulare);
- Rivolgersi a un CAF per assistenza.
Come fare domanda per avere questo sostegno
Chi ha i requisiti può fare domanda online sul sito dell’INPS o rivolgersi a CAF e patronati. Dopo l’approvazione, è obbligatoria la firma del Patto di Attivazione Digitale (PAD), che permette di condividere le informazioni con i servizi sociali e accedere ai percorsi di inclusione lavorativa.
Giugno segna un anticipo nei pagamenti dell’Assegno di Inclusione, ma solo chi ha aggiornato l’ISEE e firmato il PAD riceve puntualmente l’importo spettante. Controllare la propria situazione è essenziale per non perdere il beneficio.