Assegno Unico Universale: oltre 11 miliardi di euro alle famiglie nei primi sette mesi del 2025
Assegno Unico Universale: nel 2025 erogati 11,5 miliardi a oltre 6 milioni di famiglie. Importi variabili in base all’ISEE, fino a 224 euro a figlio.
L’Osservatorio Statistico dell’INPS ha pubblicato i nuovi dati sull’Assegno Unico Universale (AUU), aggiornati al periodo marzo 2022 - luglio 2025. I numeri confermano la centralità di questa misura a sostegno delle famiglie con figli, con un’erogazione complessiva che ha superato i 60 miliardi di euro in tre anni e mezzo. Il 2025 si distingue per un incremento significativo del numero di beneficiari e per un importo medio mensile per figlio che riflette le fasce ISEE di appartenenza.
Oltre 60 miliardi erogati dal 2022
Dal debutto dell’Assegno Unico a marzo 2022, lo Stato ha destinato alle famiglie italiane oltre 62 miliardi di euro. Nel solo 2025, da gennaio a luglio, sono stati erogati 11,5 miliardi, che si sommano ai 19,9 miliardi del 2024, ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi del 2022. Questi dati confermano il crescente impegno pubblico nel sostegno alla genitorialità, anche grazie all’integrazione della misura con il Reddito di Cittadinanza fino alla fine del 2023.
Assegno Unico Universale: quasi 10 milioni di figli beneficiari nel 2025
Nei primi sette mesi del 2025, l’AUU ha raggiunto 6.168.734 nuclei familiari, a beneficio di 9.755.848 figli. Il numero di figli coinvolti continua a crescere, segno dell’ampia diffusione dello strumento. Le erogazioni sono calcolate in base all’ISEE e alla composizione del nucleo: a luglio 2025, l’importo medio mensile per figlio è pari a 172 euro, ma varia in modo significativo a seconda della fascia ISEE.
Importi variabili in base all’ISEE
Il valore dell’assegno è modulato sul reddito familiare: si parte da un minimo di circa 57 euro mensili per figlio per chi non presenta ISEE o supera la soglia massima (45.939,56 euro nel 2025), fino ad arrivare a 224 euro per le famiglie con ISEE nella fascia minima, fissata per il 2025 a 17.227,33 euro. Le maggiorazioni previste – ad esempio per figli disabili, madri under 21 o famiglie numerose – contribuiscono a incrementare l’importo medio percepito. Questa flessibilità conferma l’intento redistributivo della misura, pensata per sostenere in modo equo tutte le famiglie con figli a carico.