Assistente familiare: linee guida nazionali per la formazione
Nuove linee guida nazionali per la formazione degli assistenti familiari: requisiti, ore di corso, riconoscimento competenze e prospettive.


Il decreto interministeriale del 19 settembre 2025 definisce le nuove linee guida nazionali per la formazione degli assistenti familiari impegnati nel supporto agli anziani non autosufficienti. Il provvedimento, attuativo della Legge 33/2023, introduce percorsi formativi uniformi su tutto il territorio, pur rispettando l’autonomia regionale. L’obiettivo è garantire competenze riconosciute, maggiore qualità dell’assistenza e valorizzazione delle esperienze pregresse, anche di chi ha già svolto ruoli di caregiver.
Chi è l’assistente familiare
L’assistente familiare è una figura professionale che opera nell’assistenza domiciliare di persone con ridotta autonomia psicofisica. Le attività comprendono la cura dell’igiene personale, la gestione dei pasti, il supporto alla mobilità e alla comunicazione, il monitoraggio della salute e l’accompagnamento a visite o attività quotidiane.
Il rapporto di lavoro si svolge principalmente presso il domicilio dell’assistito e può prevedere formule orarie o di convivenza. Il datore di lavoro può essere direttamente la famiglia oppure un’ agenzia per il lavoro, in grado di mediare tra domanda e offerta. La regolamentazione del ruolo contribuisce a contrastare il lavoro irregolare e a valorizzare le competenze degli operatori.
Formazione e riconoscimento delle competenze
Il percorso formativo prevede almeno 70 ore tra moduli teorici, orientamento e tirocinio. È possibile integrare i corsi con competenze digitali e linguistiche, mentre fino al 50% delle lezioni potrà svolgersi a distanza, esclusa la parte pratica. La durata può essere ridotta per chi possiede già competenze pregresse.
Il decreto introduce anche strumenti per il riconoscimento delle competenze acquisite sul campo, ad esempio da caregiver familiari o operatori affini. Questo consente non solo di agevolare l’accesso ai corsi ma anche di utilizzare la qualifica per futuri percorsi professionali, come quello di operatore socio-sanitario. Tra i requisiti di accesso figurano la maggiore età, un livello minimo A2 di conoscenza della lingua italiana e, per i cittadini stranieri, un permesso di soggiorno valido.
Le nuove linee guida pongono le basi per un percorso uniforme nella formazione degli assistenti familiari, rafforzando la qualità dei servizi agli anziani non autosufficienti. L’armonizzazione tra Regioni e il riconoscimento delle competenze pregresse rappresentano un passo decisivo verso la professionalizzazione del settore.