Assistenza disabili: il Tribunale condanna i tagli del Comune di Marsala

Marsala, stop Asacom per 40 alunni disabili: il Tribunale condanna il Comune per condotta discriminatoria e ordina il ripristino del servizio

24 agosto 2025 11:50
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Il Tribunale di Marsala ha condannato la sospensione del servizio di assistenza all’autonomia e comunicazione (Asacom) per 40 alunni con disabilità. Il Comune, che aveva motivato il blocco con difficoltà economiche e linee guida restrittive, è stato obbligato a ripristinare il servizio ai disabili, riconoscendo il carattere discriminatorio del provvedimento

La sospensione e le motivazioni del Comune

L’8 gennaio 2025 il Comune di Marsala ha sospeso il servizio Asacom per circa 40 alunni con disabilità, giustificando la decisione con problemi di bilancio e interpretando in modo restrittivo le linee guida regionali, limitandole ai soli casi di disabilità grave. Questa scelta ha lasciato senza supporto fondamentale numerosi studenti, privandoli del diritto a partecipare pienamente alla vita scolastica e creando un vuoto educativo e relazionale in contrasto con la normativa vigente.

La sentenza del Tribunale di Marsala

Le famiglie hanno presentato ricorso e il Tribunale civile di Marsala, con ordinanza cautelare e successiva sentenza definitiva firmata dalla giudice Maria Serena Barcellona, ha riconosciuto la sospensione come una “condotta discriminatoria”. Il Comune è stato obbligato a ripristinare immediatamente il servizio, con una sanzione di 100 euro per ogni mese di ritardo. Il giudice ha richiamato la Legge 104/92, che garantisce l’assistenza all’autonomia e comunicazione a tutti gli studenti con disabilità, sia per le situazioni rientranti nel comma 1 che nel comma 3, sottolineando che la gravità non può costituire un criterio di esclusione.

Inclusione scolastica per i disabili e valore della decisione

La sentenza ha ribadito l’importanza del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e del Gruppo di Lavoro Operativo (GLO), organi deputati a stabilire le ore di assistenza necessarie per ciascun alunno. Modificare o interrompere tali disposizioni viola il diritto all’inclusione scolastica, sancito dalla normativa nazionale e dai principi costituzionali. L’avvocato Valentina Piraino, legale di Aca Sicilia, ha definito la decisione “destinata a fare scuola”, poiché fissa un precedente utile per futuri contenziosi in tutta Italia. L’associazione ha annunciato ulteriori azioni di monitoraggio su scuole, ASP e Comuni, invitando le famiglie a non arrendersi di fronte a possibili esclusioni, riaffermando che l’inclusione è un diritto, non un’opzione.

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