Bambini a scuola per 10 ore, Monzù Rossello (UNICOBAS): 'Un rischio per il loro benessere'
Trascorrere fino a 10 ore a scuola è un rischio per i bambini. Stress e poco riposo minacciano il loro sviluppo e benessere psicofisico. Comunicato stampa.


Di seguito il comunicato stampa del segretario Unicobas Scuola CIB Lombardia, Marco Monzù Rossello, a proposito della permanenza prolungata a scuola dei piccoli alunni. Questa prassi espone i bambini ad un forte stress, compromettendo il loro benessere psicofisico. Questa pratica, sebbene comoda per i genitori, ignora i bisogni fondamentali di sviluppo, gioco libero e riposo dei più piccoli.
Troppo tempo a scuola per i bambini: un rischio per il benessere e lo sviluppo
Negli ultimi anni, in alcune città italiane, tra cui Verona, si è diffusa la pratica di mantenere i bambini a scuola per fino a 10 ore al giorno, anche durante il periodo estivo. Se da un lato questa misura risponde alle esigenze lavorative delle famiglie, dall’altro solleva serie preoccupazioni in merito al benessere psicofisico e allo sviluppo socio-emotivo dei piccoli.
A tre anni, i bambini si trovano in una fase di rapido sviluppo cerebrale. Secondo il Center on the Developing Child di Harvard (2016), il cervello in età prescolare è estremamente plastico, ma anche vulnerabile allo stress prolungato. Un’esposizione continuativa ad ambienti strutturati per troppe ore può ridurre le opportunità di:
• Gioco libero: fondamentale per lo sviluppo creativo e delle competenze sociali.
• Riposo: i bambini di 3 anni necessitano ancora di 10-13 ore di sonno nell’arco di 24 ore, comprensive del pisolino pomeridiano (National Sleep Foundation, 2015).
• Tempo con la famiglia: cruciale per la costruzione dell’attaccamento sicuro e della regolazione emotiva.
Stress e sovraccarico da tempo prolungato a scuola
La permanenza di 10 ore in un ambiente educativo, specialmente nei mesi estivi quando il clima è caldo e l’attenzione cala, può aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Uno studio condotto in Svezia da Vermeer & van IJzendoorn (2006, Child Development) ha rilevato che i bambini piccoli in asili a tempo pieno presentano livelli di cortisolo significativamente più alti rispetto a quelli che trascorrono meno ore.
Lo stress cronico in età precoce può interferire con lo sviluppo di funzioni esecutive, memoria e capacità di autoregolazione (Shonkoff et al., 2012, The Lancet).
Il periodo estivo: un’occasione di crescita diversa
L’estate offre opportunità educative e relazionali differenti da quelle scolastiche, come:
• Gioco all’aperto non strutturato.
• Attività creative e motorie libere.
• Maggior tempo con figure familiari.
Questi elementi favoriscono un apprendimento più spontaneo, come confermato dall’American Academy of Pediatrics (2018), che raccomanda di bilanciare le attività organizzate con ampio spazio per il gioco libero.
Raccomandazioni internazionali
Molti Paesi con sistemi educativi avanzati, come la Finlandia, limitano l’orario dei bambini piccoli a mezza giornata o comunque garantiscono ampi momenti di pausa. L’UNICEF (2019) sottolinea l’importanza di garantire ai bambini tempi di riposo, gioco e relazione con la famiglia, elementi che non possono essere compressi per esigenze organizzative.
Conclusioni
La permanenza di 10 ore al giorno a scuola per i bambini, soprattutto durante il periodo estivo, contrasta con le evidenze scientifiche sui bisogni di sviluppo infantile. Una scuola di qualità dovrebbe non solo istruire, ma anche rispettare i ritmi biologici, emotivi e relazionali dei piccoli.
Prof Marco Monzù Rossello