Bambini allontanati ad Arezzo, un altro caso: si ripete il dramma della famiglia nel bosco
Il caso di Caprese Michelangelo scuote l'opinione pubblica: due minori prelevati dalle forze dell'ordine, i genitori denunciano modalità violente e silenzio.
Un nuovo caso di cronaca scuote la provincia toscana, riaccendendo il dibattito sui diritti dei minori e le scelte educative alternative. A Caprese Michelangelo, due bambini allontanati ad Arezzo sono stati prelevati dalla loro abitazione isolata e trasferiti in comunità. Mentre il Tribunale contesta irregolarità nell'istruzione e nella salute, i genitori denunciano metodi brutali utilizzati durante l'intervento. I piccoli, secondo le testimonianze, sarebbero stati portati via in pigiama e scalzi.
La vicenda dei bambini allontanati ad Arezzo
La storia ricorda da vicino i recenti fatti di Palmoli, ma questa volta lo scenario sono le colline toscane. Protagonisti della vicenda sono Harald, perito elettronico altoatesino, e Nadia, di origine bielorussa, una coppia che ha scelto di vivere a contatto con la natura. I loro figli, di 4 e 8 anni, sono stati separati dalla famiglia da oltre un mese e mezzo su disposizione delle autorità.
Le motivazioni che hanno portato al provvedimento del Tribunale dei Minori di Firenze sono molteplici. Secondo quanto riportato dagli organi di stampa, tra cui La Verità, alla base della decisione del giudice Nadia Todeschini vi sarebbero diverse inadempienze:
Irregolarità nelle procedure burocratiche per l'istruzione parentale;
Mancato rispetto degli obblighi vaccinali previsti dalla legge;
L'aver impedito agli assistenti sociali di effettuare i necessari controlli sanitari sui minori.
Le immagini dell'intervento e la denuncia
Il caso ha ottenuto risonanza nazionale grazie anche alla trasmissione Fuori dal Coro. Le telecamere di sorveglianza dell'abitazione hanno ripreso le fasi concitate del 16 ottobre, mostrando i due bambini mentre vengono portati via urlando disperati da assistenti sociali e forze dell'ordine. Nelle riprese si nota il figlio più piccolo allontanarsi dalla casa senza scarpe e indossando solo il pigiama.
La testimonianza dei genitori: "Era una trappola"
La ricostruzione fornita dal padre descrive un intervento massiccio e inaspettato. L'uomo racconta di essere uscito al cancello per quella che credeva una notifica, trovandosi invece di fronte a numerosi agenti in tenuta antisommossa. Secondo la sua versione, sarebbe stato minacciato di vedere la porta sfondata se non avesse convinto il figlio maggiore ad aprire.
La situazione attuale descritta dalla madre Nadia è drammatica. La donna riferisce l'assenza totale di contatti con i figli da 47 giorni, lamentando di non aver ricevuto neppure una telefonata, nemmeno in occasione dei compleanni recenti. La coppia, che si era trasferita dalla Val Badia cercando tranquillità dopo anni di gestione alberghiera, ha annunciato di aver denunciato tutti i soggetti coinvolti nell'operazione.