Bernini contestata ad Atreju: scontro con gli studenti
La ministra Bernini risponde alle proteste sulla riforma di medicina citando Berlusconi: è polemica politica tra governo e opposizioni.
Durante la kermesse di Atreju, la ministra Bernini ha affrontato una dura contestazione. Un gruppo di giovani ha interrotto l'intervento criticando aspramente la riforma di medicina. La replica ha acceso il dibattito: la politica ha definito i manifestanti poveri comunisti citando Berlusconi.
La replica di Bernini alla contestazione
Le tensioni sono esplose rapidamente quando i manifestanti hanno espresso a gran voce i timori sul semestre filtro, sostenendo di rischiare la perdita dell'anno accademico. La risposta giunta dal palco è stata netta: citando l'ex premier Silvio Berlusconi, l'esponente di Forza Italia ha etichettato i contestatori come inutili e comunisti. In un secondo momento, la ministra è scesa tra il pubblico per un confronto diretto, rivendicando con forza i massicci investimenti sull'università e sulle borse di studio, quantificati in oltre 9 miliardi di euro stanziati per il settore.
Errori nel test e correzioni ufficiali
Durante il faccia a faccia, l'attenzione si è spostata sulle criticità tecniche delle recenti prove d'esame. La ministra ha ufficialmente ammesso la presenza di due errori specifici nel compito di fisica somministrato al secondo appello. Per rimediare allo sbaglio presente nel documento ufficiale, verrà automaticamente riconosciuto un punto d'ufficio a tutti i candidati coinvolti. Bernini ha poi difeso l'operato del ministero, sostenendo che le polemiche attuali siano frutto di una strategia del caos alimentata strumentalmente da partiti politici che fanno eco alle proteste.
Le critiche dell'opposizione politica
Le frasi pronunciate durante la manifestazione di Atreju hanno sollevato l'immediata indignazione delle opposizioni parlamentari. Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra ha bollato le dichiarazioni inaccettabili, accusando l'esponente del governo di schernire chi manifesta il proprio dissenso. La deputata ha richiesto le dimissioni immediate e le scuse pubbliche, sottolineando con fermezza come il mondo dell'istruzione necessiti urgentemente di una guida competente e rispettosa verso il futuro dei giovani, condannando atteggiamenti che offendono gli studenti.