Bologna, boom di certificazioni disabilità: nuovo modello di sostegno nelle scuole
A Bologna aumentano certificazioni disabilità e DSA. Il Comune potenzia i fondi e introduce un educatore per più casi lievi per rispondere alla crescita.
A Bologna il numero di studenti con certificazione di disabilità e DSA è in forte crescita. Il Comune ha aumentato il budget a oltre 20 milioni di euro e ha introdotto un nuovo modello organizzativo, prevedendo un solo educatore per più casi lievi. Un quadro che ridisegna le strategie educative locali.
Disabilità: aumento delle certificazioni e risorse potenziate
Il Comune di Bologna ha stanziato 2,5 milioni di euro aggiuntivi, portando il budget complessivo per il sostegno agli alunni con disabilità a oltre 20 milioni di euro. L’incremento delle certificazioni è significativo: 2.102 studenti certificati, con un aumento di 144 unità rispetto all’anno scolastico precedente. La distribuzione per ordine scolastico evidenzia 248 bambini nelle scuole dell’infanzia, 764 nella primaria, 484 nelle medie e 606 nelle superiori. L’assessore alla Scuola Daniele Ara ha dichiarato che le certificazioni continuano ad arrivare quotidianamente e che gli interventi devono basarsi su diagnosi, tempo scuola, situazione della classe, risorse professionali e progetti personalizzati.
Il maggiore numero di certificazioni coincide con l’aumento del costo orario del servizio, dopo la nuova gara d’appalto che ora rispetta il contratto nazionale degli educatori. Nelle prossime settimane scuole comunali e statali riorganizzeranno l’assegnazione delle ore con i Quartieri, mentre il Comune programmerà gli interventi insieme agli istituti e alla cooperativa che gestisce il servizio.
Un educatore per più casi lievi: il nuovo modello
La decisione più discussa riguarda l’ottimizzazione delle risorse: da quest’anno un singolo educatore potrà seguire più alunni con disabilità lievi, mentre gli studenti con “gravità elevata” manterranno la copertura totale. “Nei casi lievi il sostegno uno a uno non è un dogma”, ha spiegato Ara, ricordando che questo modello è già stato sperimentato nei centri estivi e nelle scuole dell’infanzia. La misura mira a garantire una maggiore flessibilità nell’uso del personale educativo, senza penalizzare chi presenta bisogni complessi.
Il Comune intende monitorare l’applicazione del nuovo sistema per assicurare un equilibrio tra qualità del sostegno e numero crescente di alunni certificati, cercando di evitare ricadute negative su famiglie e docenti.
DSA in aumento e sfide educative future
Accanto alle disabilità, cresce il fenomeno dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). In undici anni la percentuale di studenti con DSA è passata dallo 0,9% al 5,4%, coinvolgendo sempre più famiglie e istituti educativi. I DSA comprendono dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia, disturbi che compromettono capacità di lettura, calcolo, scrittura e concentrazione, richiedendo interventi didattici mirati.
La distribuzione geografica mostra forti differenze territoriali: Valle d’Aosta e Liguria registrano valori dell’8,4% e 8,3%, mentre regioni come Toscana e Lazio si attestano intorno al 7%. Nel Mezzogiorno i numeri crollano: Calabria 1,6% e Campania 1,8%. Gli incrementi nel decennio sono stati straordinari: dislessia +111%, disortografia +218,9%, discalculia +226,47%, mentre la disgrafia ha mostrato un aumento più contenuto del 7%.
Questi dati delineano una sfida educativa che richiede strategie condivise tra scuole, famiglie e istituzioni per rispondere in modo adeguato ai bisogni di ogni studente.