Bonus affitto: fino a 1.500 euro, come funziona la detrazione per le famiglie

Il bonus affitto 2025 aiuta famiglie, studenti e lavoratori. Una guida completa alle detrazioni fiscali per chi è in locazione nel modello 730.

17 novembre 2025 11:30
Bonus affitto: fino a 1.500 euro, come funziona la detrazione per le famiglie - affitti
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Vivere in affitto rappresenta una spesa notevole per molte famiglie italiane, spesso costrette alla locazione da difficoltà di accesso ai mutui. Per alleggerire questo carico, la normativa fiscale prevede diverse agevolazioni. Il bonus affitto 2025 si configura come un importante sostegno al reddito. Tramite il modello 730/2025, è possibile recuperare fino a 1.491 euro di imposte.

Le detrazioni per lavoratori e canone concordato

Sostenere le spese per il canone di locazione erode una parte significativa del reddito dei nuclei familiari, in un contesto dove l'accesso ai mutui e la stabilità lavorativa non sono scontati. La normativa fiscale italiana interviene per mitigare questo peso attraverso diverse agevolazioni, che possono essere richieste in sede di dichiarazione dei redditi, come il modello 730/2025. Per la generalità dei cittadini titolari di contratti a canone concordato o transitori, è prevista una detrazione fiscale che varia in base al reddito complessivo.

Questa agevolazione ammonta a 495,80 euro se il reddito non supera i 15.493,71 euro, mentre si riduce a 247,90 euro per redditi compresi tra 15.493,71 e 30.987,41 euro. Questa specifica agevolazione sull'affitto è cumulabile con altre misure e rappresenta un sostegno costante per chi risiede in locazione, aiutando a gestire l'impatto della spesa abitativa sul bilancio familiare. La problematica abitativa, infatti, non riguarda solo le giovani coppie, ma anche persone che affrontano una separazione e devono trovare una nuova sistemazione abitativa.

Il bonus affitto per i lavoratori in trasferimento

Una casistica particolare che beneficia di un sostegno fiscale rilevante riguarda i lavoratori dipendenti costretti a spostare la propria residenza per motivi strettamente professionali. A queste figure, la legge riconosce una detrazione forfettaria di importo elevato, commisurata al numero di giorni in cui l'immobile locato è stato utilizzato come abitazione principale. Il beneficio fiscale è strutturato in due fasce: spetta una detrazione di 991,60 euro se il reddito complessivo del lavoratore non supera i 15.493,71 euro. Qualora il reddito sia compreso tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro, la detrazione si attesta a 495,80 euro.

Per accedere a questa specifica detrazione sull'affitto, il contribuente deve essere titolare di un contratto di lavoro dipendente e di un contratto di locazione nel comune di lavoro. Inoltre, è necessario aver spostato la residenza nel comune di lavoro, o in uno limitrofo, nei tre anni precedenti la richiesta di detrazione. Infine, il comune di lavoro deve distare almeno 100 chilometri dal precedente comune di residenza ed essere situato in una regione diversa da quella di provenienza. Questa agevolazione ha una durata limitata e può essere sfruttata esclusivamente per i primi tre anni a partire da quello in cui è avvenuto il trasferimento della residenza anagrafica.

Il sostegno agli studenti fuori sede e il cumulo

Un'altra importante categoria beneficiaria di aiuti fiscali è quella degli studenti universitari fuori sede, per i quali è prevista una detrazione specifica sui canoni di locazione sostenuti. La normativa consente di detrarre il 19% su una spesa massima di 2.633 euro, permettendo così un rimborso fiscale massimo che può arrivare a 500,27 euro. Per usufruire di questa detrazione, è indispensabile che lo studente sia iscritto a un corso di laurea presso un ateneo situato in un comune diverso da quello di residenza. Inoltre, l'università deve trovarsi ad almeno 100 chilometri di distanza dal comune di residenza dello studente, un requisito fondamentale per definire lo status di "fuori sede".

È interessante notare come queste diverse forme di bonus affitto possano essere cumulate, portando il beneficio totale a cifre significative, vicine ai 1.500 euro. Ad esempio, un lavoratore che ha diritto alla detrazione per trasferimento (991,60 euro) e che contemporaneamente sostiene le spese per il figlio studente fuori sede (500,27 euro), può sommare i benefici. In questo scenario, bisogna però prestare attenzione alla capienza fiscale (Irpef) del dichiarante, che deve essere sufficiente per assorbire l'intero importo delle detrazioni accumulate.

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