Bonus continuità didattica 2025: i chiarimenti dei sindacati sulla misura per i docenti
Chiarimenti sul bonus continuità didattica 2025: criteri, requisiti, distribuzione delle risorse e ruolo della contrattazione nelle scuole beneficiarie.


L’anno scolastico 2024-2025 si apre con un intervento significativo, il bonus continuità didattica 2025, a sostegno della stabilità del corpo docente nelle scuole italiane. Per la prima volta, nel Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF) nazionale sono state inserite risorse finalizzate a riconoscere e premiare la continuità didattica. In questi ultimi giorni sono giunte le precisazioni da parte dei sindacati che hanno pubblicato alcuni articoli di chiarimento che Scuolalink riporta puntualmente.
Bonus continuità didattica 2025: obiettivi della misura e procedure
L’obiettivo è duplice: da un lato valorizzare l’impegno e la permanenza dei docenti nei contesti scolastici più complessi, dall’altro sostenere la qualità dell’insegnamento come leva di contrasto alla dispersione scolastica. L’assegnazione delle risorse avviene direttamente alle istituzioni scolastiche, in base a criteri oggettivi, e la distribuzione tra i docenti è demandata alla contrattazione integrativa di istituto. Si tratta di un’azione concreta che pone al centro la professionalità dei docenti e la loro capacità di generare continuità educativa, elemento essenziale per il successo formativo degli studenti.
Le risorse stanziate per il 2024-2025
Il totale delle risorse economiche messe a disposizione per l’anno scolastico 2024-2025 è pari a 29 milioni di euro, suddivisi in tre linee di intervento:
- 6 milioni di euro per il Piano Agenda SUD, rivolto alle scuole del Mezzogiorno con maggiore criticità;
- 3 milioni di euro per le piccole isole, spesso penalizzate da difficoltà logistiche e isolamento territoriale;
- 20 milioni di euro per la valorizzazione della professionalità docente, con riferimento alla continuità didattica, alla stabilità del personale e alla presenza in territori con particolari fragilità socio-educative.
Questi ultimi 20 milioni non sono assegnati indistintamente a tutte le scuole, ma esclusivamente a quelle che soddisfano almeno uno dei seguenti requisiti:
- alta percentuale di dispersione scolastica;
- contesti con disagio socio-economico e culturale;
- presenza significativa di studenti stranieri;
- elevato turnover del personale docente nel triennio precedente.
Criteri di assegnazione bonus continuità didattica 2025: centralità della continuità
L’assegnazione delle risorse alle scuole si basa su un criterio preciso: il numero di docenti (a tempo determinato o indeterminato) che hanno garantito continuità didattica nell’ultimo triennio, cioè dal 2021-2022 al 2023-2024. La continuità viene considerata anche nei casi in cui il docente abbia cambiato classe o ordine di scuola, a patto che sia rimasto all’interno della stessa istituzione scolastica.
Inoltre, sono inclusi tra i potenziali beneficiari anche i docenti trasferiti in quanto perdenti posto, a condizione che siano rientrati in servizio nella stessa scuola nel periodo di riferimento. Il compenso verrà riconosciuto in proporzione al servizio effettivamente prestato. È importante sottolineare che non è prevista alcuna domanda da parte dei docenti. L’intero processo è gestito in automatico dalla scuola, che riceve la quota di risorse in base ai dati del personale che ha garantito la stabilità didattica.
Contrattazione di istituto: come distribuire le risorse
Una volta ricevuta la quota spettante, ogni istituzione scolastica dovrà avviare la contrattazione integrativa di istituto, con l’obiettivo di definire i criteri di ripartizione interna. Tali criteri dovranno tenere conto di:
- anzianità di permanenza nella scuola;
- continuità effettiva del servizio (anche in presenza di cambi di classe o di insegnamento);
- eventuali rientri da mobilità obbligatoria.
La contrattazione dovrà garantire la trasparenza, il riconoscimento meritocratico e l’equità nella distribuzione della risorsa. Le somme attribuite ai singoli docenti potranno variare in base al numero di beneficiari e alla disponibilità complessiva assegnata all’istituto.
Flessibilità sulla destinazione delle risorse residue
Nel caso in cui non sia possibile utilizzare l’intera somma per la finalità originaria, ossia il riconoscimento della continuità didattica, la parte rimanente può essere rinegoziata attraverso una nuova contrattazione di istituto. In tal caso, le risorse possono essere destinate ad altre voci del FMOF, anche prive del vincolo iniziale. Tale possibilità consente alle scuole di utilizzare in maniera intelligente le risorse, evitando sprechi e adattandole alle esigenze reali del contesto scolastico.
Un’opportunità per premiare stabilità e impegno
Questa misura rappresenta una chiara volontà di valorizzare il capitale umano della scuola, premiando i docenti che, con la loro permanenza e dedizione, hanno saputo garantire continuità educativa, stabilità organizzativa e un punto di riferimento per gli studenti. Si tratta di un passo avanti importante, che lega le politiche di valorizzazione professionale agli obiettivi di equità e inclusione. Attraverso l’erogazione mirata delle risorse, il sistema scolastico viene orientato a rafforzare il presidio educativo nei territori più fragili, riconoscendo il ruolo fondamentale del docente nella costruzione di percorsi scolastici stabili e significativi.
Bonus continuità didattica 2025: elenco delle istituzioni scolastiche destinatarie e importi assegnati
Di seguito è disponibile l’elenco completo delle istituzioni scolastiche destinatarie delle risorse, con i relativi importi assegnati per l’anno scolastico 2024-2025. Il documento consente a ciascuna scuola di verificare la propria posizione e l’entità della quota attribuita.