Bonus nido 2025: ritardi nei rimborsi e scadenza INPS del 31 luglio
Ritardi nel bonus nido 2025: l’INPS richiede fatture intestate al richiedente. Scadenza tassativa per i rimborsi: 31 luglio 2025


Una recente modifica normativa ha provocato grande confusione tra le famiglie italiane che aspettano il bonus nido 2025. Dal 4 aprile, infatti, l’INPS ha introdotto un nuovo criterio: chi invia la richiesta deve coincidere con l’intestatario delle fatture delle rette scolastiche. Questa novità ha rallentato drasticamente l’erogazione dei rimborsi, poiché la verifica della documentazione si è fatta più complessa.
Perché i rimborsi del bonus nido si sono bloccati
L’INPS ha pubblicato una nuova circolare (n.1165 del 4 aprile 2025) che ha cambiato le carte in tavola. La normativa precedente permetteva a uno dei due genitori di sostenere la spesa anche se non era lui ad aver presentato la domanda. Con le nuove regole, invece, la richiesta del bonus nido può andare a buon fine solo se il nome sulla fattura corrisponde esattamente a quello del richiedente.
Questa modifica, applicata in modo retroattivo anche alle domande per l’anno 2024, ha provocato il blocco di migliaia di procedure. Molti genitori, ignari del cambiamento, hanno presentato documentazione ritenuta ora non conforme. Di conseguenza, moltissime richieste restano nello stato “in lavorazione”, senza che l’INPS abbia ancora sbloccato i relativi pagamenti.
Quando arriveranno i pagamenti del bonus nido 2025
Secondo fonti interne all’Istituto, i primi rimborsi per il bonus nido 2025 dovrebbero arrivare tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Tuttavia, soltanto le domande corredate da documentazione perfetta riceveranno l’erogazione in tempi rapidi. Tutte le altre pratiche, soprattutto quelle con errori formali o discrepanze nei nominativi, subiranno ulteriori ritardi.
Alcune domande potrebbero persino subire un respingimento definitivo, specialmente se il richiedente non riesce a sanare le difformità entro i tempi richiesti.
Come evitare problemi con la domanda di bonus nido
Per aiutare le famiglie a superare senza intoppi le nuove verifiche INPS, è importante seguire alcune linee guida. Chi ha già fatto richiesta o sta per farla dovrebbe:
- Intestare tutte le fatture e le ricevute alla stessa persona che ha inviato la domanda del bonus.
- Effettuare i versamenti dal conto intestato al richiedente.
- Includere nella documentazione tutti i dati obbligatori: nome dell’ente, codice fiscale, intestatario, dati del minore.
- Verificare che l’ISEE minorenni risulti aggiornato e correttamente allegato alla domanda.
- Specificare chiaramente i mesi di riferimento e allegare i giustificativi di pagamento relativi a ciascun periodo.
Seguire queste indicazioni riduce il rischio di rigetto della pratica e accelera la liquidazione del rimborso.
Scadenza del 31 luglio: attenzione ai tempi
Anche se l’INPS accetta le richieste per il bonus nido 2025 fino al 31 dicembre, esiste una scadenza inderogabile per la documentazione riferita alle rette versate nel 2024. Tutte le attestazioni di pagamento devono arrivare all’INPS entro e non oltre il 31 luglio 2025. Chi non invia questa documentazione in tempo perderà il diritto al rimborso, anche se ha presentato correttamente la domanda.
Il nuovo requisito introdotto dall’INPS ha creato confusione e ritardi per migliaia di famiglie, ma è ancora possibile ottenere il bonus nido 2025 seguendo con precisione le istruzioni. Chi non ha ancora ricevuto il rimborso dovrebbe controllare subito la propria documentazione e, se necessario, effettuare le integrazioni prima della fine di luglio.