Borse di studio post laurea: dal 7 giugno niete esenzione Irpef
Cambiamenti importanti per le borse di studio post laurea: una nuova normativa introduce la tassazione Irpef. Ecco cosa prevede la legge e le conseguenze.


Dal 7 giugno 2025, una modifica normativa ha introdotto la tassazione per le borse di studio post laurea. Questa novità, parte del decreto Pnrr-scuola, solleva dubbi e preoccupazioni tra i ricercatori, nonostante le rassicurazioni del Ministero dell'Università e della Ricerca.
Borse di studio post laurea: le novità del decreto Pnrr-scuola
Il quadro normativo per i contratti di ricerca è stato aggiornato dal cosiddetto decreto Pnrr-scuola. La modifica principale riguarda la legge 240/2010, nota come legge Gelmini, con l'introduzione di nuove tipologie contrattuali come gli "incarichi di ricerca". Questi nuovi contratti, che sostituiscono i precedenti assegni, mantengono l'esenzione dall'Irpef. Tuttavia, la stessa norma ha abrogato l'esenzione per le borse di studio per attività di ricerca post laurea non riconducibili a tali incarichi di ricerca.
Il paradosso per i borsisti
Si è creata una situazione paradossale: le università possono continuare a erogare borse di studio secondo i propri regolamenti, ma queste ora sono soggette a tassazione. A subire le conseguenze sono i ricercatori titolari di tali borse, che vedranno ridursi un importo già spesso inferiore agli standard europei. L'intento del legislatore era riordinare la materia, ma il risultato rischia di penalizzare proprio i giovani che il sistema della ricerca dovrebbe incentivare e trattenere.
L'impatto concreto sugli importi decurtati dalla tassazione Irpef in busta paga
L'effetto della fine dell'esenzione Irpef è immediato. Le borse di studio sono assimilate al reddito da lavoro dipendente e seguono il "principio di cassa": la tassazione si applica al momento della percezione delle somme. Di conseguenza, i borsisti che fino al 6 giugno hanno ricevuto l'importo lordo, vedranno le rate successive a tale data decurtate dalle ritenute fiscali, con una conseguente riduzione del netto percepito in busta paga.
La posizione del ministero Bernini
Il Ministero dell'Università e della Ricerca ha rassicurato gli interessati, sostenendo che il problema non sussiste per le borse già in essere. Secondo il ministero, il principio di non retroattività della legge tutela i contratti stipulati prima del 7 giugno, che dovrebbero quindi mantenere l'esenzione. Per le future borse, l'obiettivo è incoraggiare l'adozione dei nuovi e più tutelanti incarichi di ricerca, gli unici a beneficiare dell'esenzione fiscale secondo la nuova normativa.