Bullismo a Latina, CNDDU: 'La scuola sia presidio di legalità'
L'aggressione col gas urticante evidenzia l'urgenza di un'alleanza educativa, non solo controlli, per prevenire il bullismo.
Il grave episodio di bullismo a Latina non è un caso isolato, ma il sintomo di un disagio giovanile profondo. La violenza richiede una risposta corale: non basta la sicurezza, serve un progetto educativo condiviso, dove la scuola torni a essere il fulcro della prevenzione e dell'educazione alla legalità.
Grave episodio di bullismo a Latina: la scuola torni a essere presidio di legalità
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani condanna con fermezza il grave episodio di bullismo verificatosi presso la stazione degli autobus di Latina, dove un sedicenne è stato aggredito da un gruppo di coetanei con l’utilizzo di spray urticante.
Un atto di violenza che non può essere considerato un fatto isolato, ma il sintomo di un disagio profondo che attraversa il mondo giovanile e interpella le coscienze di genitori, educatori e istituzioni.
La richiesta di maggiori controlli e di presidi fissi delle forze dell’ordine, avanzata dalle autorità locali, appare certamente legittima.
Tuttavia, la sicurezza non può ridursi a un problema di ordine pubblico: deve essere accompagnata da un progetto educativo condiviso, centrato sulla prevenzione, sul dialogo e sulla crescita culturale dei ragazzi.
La scuola, in questo percorso, riveste un ruolo insostituibile. È tra le sue mura che si imparano l’empatia, il rispetto, la gestione dei conflitti e la responsabilità personale.
Ogni classe può diventare un laboratorio di convivenza civile, in cui il confronto sostituisce la violenza e la parola diventa strumento di costruzione e non di sopraffazione.
Per questo è necessario sostenere gli insegnanti con percorsi di formazione specifica, rafforzare l’educazione civica e i progetti sui diritti umani, e garantire la presenza stabile di figure di supporto psicologico nei plessi scolastici.
La prevenzione del bullismo non può essere affidata all’improvvisazione, ma deve diventare parte integrante dell’identità educativa di ogni istituto.
Fondamentale, inoltre, è la collaborazione tra scuola, famiglie, amministrazione comunale e forze dell’ordine.
Solo un’alleanza educativa concreta e continuativa può ricostruire quel tessuto di fiducia e di responsabilità che oggi sembra essersi indebolito.
Il CNDDU invita pertanto il Comune di Latina e le istituzioni scolastiche del territorio ad attivare tavoli permanenti di confronto e iniziative congiunte dedicate alla cultura della non violenza e alla partecipazione giovanile.
La sicurezza nasce dalla cura, dal rispetto reciproco e da una comunità che si riconosce nei valori della dignità e della solidarietà.
Solo investendo nell’educazione si potrà realmente prevenire la violenza e restituire speranza ai nostri ragazzi. Una società che tutela i giovani è una società che crede nel proprio futuro.
prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU