Bullismo e crisi empatica giovanile: l'urgenza di un nuovo alfabeto emotivo nelle scuole
L'aggressione di Vallo della Lucania svela la fragilità dei giovani, sollecitando un intervento educativo sistemico contro la disumanizzazione.


L'aggressione a un tredicenne a Vallo della Lucania non è solo un atto di bullismo, ma il sintomo di una profonda crisi empatica. Questo episodio di violenza disvela un disagio giovanile allarmante e impone una riflessione urgente sulla necessità di ricostruire un alfabeto emotivo. Ecco la nota stampa CNDDU.
Bullismo e disumanizzazione a Vallo della Lucania: invito alle scuole a ricostruire l’alfabeto emotivo dei giovani
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profondo sconcerto per l’aggressione avvenuta a Vallo della Lucania ai danni di un tredicenne, vittima di un pestaggio da parte di coetanei. Le immagini, circolate in rete, non solo documentano un atto di violenza fisica, ma disvelano un fenomeno psicologicamente e socialmente complesso, che impone una riflessione profonda sul disagio giovanile e sulla crisi della dimensione empatica tra adolescenti.
Il comportamento del cosiddetto “branco” non è solo espressione di prevaricazione, ma di una fragilità identitaria collettiva: la perdita della percezione dell’altro come soggetto, la necessità di affermarsi attraverso la sopraffazione, l’assenza di limiti interiorizzati e di modelli educativi solidi. In questa dinamica si rivela una drammatica solitudine affettiva e morale, in cui il gruppo sostituisce la coscienza individuale, anestetizzandola.
Allo stesso tempo, il silenzio degli spettatori, l’indifferenza di chi osserva senza intervenire, costituiscono un’altra forma di violenza: quella dell’inerzia emotiva, del distacco appreso. È su questo terreno che la scuola e le famiglie devono agire, ricostruendo il legame empatico e il senso di appartenenza a una comunità di cura.
Il CNDDU invita le istituzioni scolastiche a introdurre percorsi di alfabetizzazione emotiva e formazione all’intelligenza affettiva, integrando la didattica con strumenti di ascolto, dialogo e rielaborazione dei conflitti. È necessario fornire agli studenti spazi protetti in cui poter esprimere vulnerabilità, rabbia e paura, trasformandole in consapevolezza e relazione.
La prevenzione del bullismo non si ottiene solo con sanzioni o regolamenti, ma con un’azione educativa capace di toccare la dimensione profonda dell’essere umano. Occorre educare al riconoscimento dell’altro, all’assunzione di responsabilità e alla gestione del potere, perché dietro ogni atto di violenza si cela un bisogno distorto di identità.
In questo senso, l’approccio psicopedagogico deve divenire sistemico: la formazione dei docenti dovrebbe includere competenze di osservazione relazionale e di lettura dei segnali premonitori del disagio. L’adolescente aggressore è spesso il prodotto di una mancanza di ascolto e di una cultura della competizione che lo priva della possibilità di sviluppare compassione.
Il CNDDU richiama inoltre l’attenzione sul ruolo dei social media come amplificatori emotivi: la spettacolarizzazione della sofferenza, la ricerca del consenso digitale e la deresponsabilizzazione del gesto sono sintomi di una nuova forma di dipendenza affettiva, che la scuola deve imparare a decodificare e affrontare.
È necessario creare reti educative interistituzionali che coinvolgano psicologi, assistenti sociali e mediatori, per dare risposte coordinate e continuative ai fenomeni di violenza giovanile. La scuola non può essere lasciata sola ad affrontare un disagio che travalica i suoi confini.
Esprimiamo solidarietà al giovane aggredito e ai suoi genitori, e invita le comunità scolastiche a fare memoria di questo episodio come occasione di rigenerazione civile. Solo attraverso una pedagogia della cura, basata sulla responsabilità e sulla reciprocità, si potrà restituire alla scuola la sua funzione più alta: essere luogo di ricomposizione umana, in cui il dolore diventa occasione di crescita e non motivo di esclusione.
prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU