Calendario scolastico 2025/26 Calabria: le novità e le regole per scuole e famiglie

Il calendario scolastico 2025/2026 per la Calabria definisce date di inizio e fine delle lezioni, con flessibilità per le scuole e un focus sulla programmazione

08 maggio 2025 07:00
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Calendario scolastico Calabria
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Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha firmato un nuovo decreto che definisce le date chiave del calendario scolastico per l’anno 2025/2026. Il provvedimento riguarda tutte le scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado, con l’eccezione delle scuole dell'infanzia, e stabilisce l’inizio delle lezioni per il 16 settembre 2025 e la conclusione delle attività didattiche per l'8 giugno 2026. Una serie di disposizioni relative alla flessibilità del calendario e alla programmazione territoriale sono state introdotte per garantire una gestione ottimale delle risorse educative e dei servizi connessi. In questo articolo, analizziamo nel dettaglio le principali novità, gli adattamenti possibili per le singole scuole e le linee guida che devono essere seguite per il rispetto delle normative ministeriali e regionali.

Le date chiave del calendario scolastico per il 2025/26

Il decreto presidenziale stabilisce in maniera definitiva l'inizio e la fine delle attività didattiche. Le scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole statali e paritarie, inizieranno l’anno scolastico il 16 settembre 2025, con la conclusione delle attività fissata per l’8 giugno 2026. L'unica eccezione riguarda le scuole dell’infanzia, che concluderanno le attività il 30 giugno 2026. La programmazione regionale si è concentrata sull'esigenza di allineare le attività scolastiche con i bisogni delle famiglie, cercando di garantire continuità ed efficienza nella gestione dei servizi scolastici.

L'obiettivo della Pianificazione Regionale

L’introduzione di questo calendario scolastico rientra nell'ambito delle competenze regionali, stabilite dalla legge, che permettono alla Regione Calabria di definire le date di inizio e termine delle lezioni. Lo scopo primario di tale pianificazione è quello di consentire alle scuole di organizzare le proprie attività e di ottimizzare la programmazione didattica. Inoltre, questa pianificazione permette agli enti locali di organizzare i servizi connessi, come il trasporto scolastico, la mensa e l’assistenza, in modo coerente con le esigenze delle famiglie e delle istituzioni scolastiche.

La flessibilità del calendario scolastico

Il decreto prevede anche una certa flessibilità, consentendo alle singole scuole di adattare il calendario in base a specifiche esigenze. Ad esempio, le scuole possono modificare le date o le modalità delle attività didattiche previa deliberazione motivata degli organi collegiali. Tali modifiche devono comunque rispettare il monte ore annuale stabilito per ciascun ordine di scuola, che non può essere inferiore a quello definito a livello nazionale. Le modifiche devono essere comunicate alle famiglie, agli enti locali e all’Ufficio scolastico regionale, in modo da garantire la trasparenza e la coerenza del sistema educativo.

Gli adattamenti possono essere legati a necessità specifiche del Piano triennale dell’Offerta formativa (PTOF), a normative particolari o a ordinanze locali che intervengono in risposta a circostanze straordinarie, come eventi climatici o esigenze legate alla sicurezza degli studenti.

L'importanza della Pianificazione Territoriale

Il calendario scolastico, oltre a rappresentare uno strumento di programmazione per le scuole, assume anche un ruolo centrale nella gestione territoriale delle risorse. La sua definizione deve tenere conto delle ripercussioni che le scelte temporali hanno sulla vita familiare degli studenti, sul funzionamento dei servizi scolastici e sulle necessità delle comunità locali. A tal fine, la Regione Calabria ha puntato su un approccio che favorisca la condivisione delle decisioni tra le scuole, gli enti locali e le famiglie. Questa pianificazione condivisa aiuta a evitare sovrapposizioni e a garantire una gestione ottimale delle risorse disponibili.

Le norme nazionali sulle festività e gli esami di Stato

Il calendario regionale deve ovviamente allinearsi con le festività nazionali, che sono uguali su tutto il territorio nazionale. Le festività riconosciute includono tutte le domeniche e le seguenti date:

  • 1 novembre: festa di Tutti i Santi
  • 8 dicembre: festa dell’Immacolata Concezione
  • 25 dicembre: Natale
  • 26 dicembre: Santo Stefano
  • 1 gennaio: Capodanno
  • 6 gennaio: Epifania
  • Lunedì dopo Pasqua
  • 25 aprile: Anniversario della Liberazione
  • 1 maggio: Festa del Lavoro
  • 2 giugno: Festa della Repubblica

Inoltre, il decreto ribadisce che, per le scuole di ogni ordine e grado, le attività scolastiche si devono svolgere tra il 1 settembre e il 30 giugno, con eventuali eccezioni per gli esami di maturità che possono prolungarsi fino al mese di luglio. Le date relative agli esami di Stato, sia per il primo che per il secondo ciclo di istruzione, vengono annualmente determinate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Le eccezioni per la scuola dell’infanzia

Una specifica eccezione riguarda le scuole dell'infanzia, che, considerando la rilevanza sociale ed educativa del servizio, hanno la facoltà di posticipare la chiusura delle attività fino al 30 giugno 2026. Questo adattamento è stato deciso per rispondere alle esigenze delle famiglie e per rispecchiare la programmazione educativa di ciascun istituto.

Conclusione delle attività scolastiche

Un punto importante del decreto riguarda la conclusione delle attività scolastiche. La Regione ha stabilito che la fine dell'anno scolastico debba essere fissa e immutabile per tutte le scuole, in linea con le disposizioni ministeriali e senza possibilità di modifica, anche in caso di adattamenti locali. Le istituzioni scolastiche possono apportare variazioni al calendario, ma non in relazione alla data finale di chiusura, che è definita a livello nazionale e regionale per evitare disallineamenti tra le scuole e per garantire l’omogeneità del sistema scolastico.

La collaborazione con gli enti locali

Infine, la Regione Calabria sottolinea l’importanza della collaborazione tra le scuole e gli enti locali per la gestione dei servizi connessi all’attività didattica, come il trasporto scolastico, la mensa e l’assistenza, che devono essere coordinati con il calendario scolastico. L’obiettivo è assicurare una gestione sinergica e responsabile delle risorse, per rispondere al meglio alle esigenze degli studenti e delle famiglie. Con l’adozione di questo nuovo calendario scolastico, la Regione Calabria si propone di garantire un anno scolastico regolare, efficiente e rispondente alle esigenze del territorio e della comunità scolastica.

Calendario scolastico:

CALENDARIO-SCOLASTICO-CALABRIA-2025-26

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