Buoni pasto per docenti e ATA: ipotesi MOF e discussione in Senato

La Commissione Cultura valuta i buoni pasto per docenti e Ata utilizzando le risorse del fondo MOF nel prossimo contratto.

15 dicembre 2025 16:30
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L'attenzione torna sui buoni pasto al personale della scuola, un tema cruciale per il personale scolastico. Mentre la parte economica ha avuto la precedenza, il Senato valuta l'uso delle risorse del MOF per finanziare la misura. L'obiettivo è inserire la novità nel contratto 2025-2027 per allineare il settore alla PA.

L'ordine del giorno sui buoni pasto al personale della scuola

La discussione sulla parte normativa del rinnovo contrattuale è slittata al nuovo anno, ma i sindacati, in particolare l'Anief, insistono sull'introduzione dei ticket restaurant scolastici. Nonostante i ritardi sugli arretrati stipendiali, il Ministero e l'ARAN hanno inserito ufficialmente il tema nell'ordine del giorno della Commissione Cultura del Senato. Questo passaggio istituzionale è fondamentale affinché la misura possa confluire nel prossimo atto di indirizzo. È ormai insostenibile che il comparto istruzione rimanga l'unico settore statale privo di questo diritto, creando una disparità di trattamento evidente rispetto agli altri dipendenti pubblici.

Il nodo delle risorse economiche

Il reperimento dei fondi rappresenta l'ostacolo principale, poiché l'operazione richiede stanziamenti strutturali e non episodici. Una prima ipotesi tecnica, attualmente al vaglio, suggerisce di attingere inizialmente alle risorse del MOF (Miglioramento dell'Offerta Formativa). Tuttavia, questa soluzione potrebbe rivelarsi insufficiente per coprire l'intero fabbisogno nazionale a lungo termine. Serve un intervento deciso del Governo per garantire una copertura finanziaria stabile, evitando soluzioni tampone che non risolverebbero il divario esistente con il resto della Pubblica Amministrazione.

Priorità per il personale Ata

La questione assume caratteri di urgenza specifica per i collaboratori scolastici e gli assistenti amministrativi. A differenza dei docenti, il personale Ata svolge quotidianamente turni superiori a sette ore, rendendo il buono pasto una necessità logistica oltre che economica. Una misura parziale sarebbe iniqua per chi garantisce il funzionamento degli istituti. Le priorità sindacali sono chiare:

  • Garantire l'equità di trattamento per tutto il personale.

  • Riconoscere il lavoro prolungato con adeguato sostegno.

  • Assicurare finanziamenti stabili nel tempo.

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