Carta del docente ai precari: nuova sentenza del Tribunale di Roma conferma il diritto alla formazione
Il Tribunale di Roma riconosce ad una docente precaria il diritto alla Carta del docente per due anni scolastici. Esulta Anief per la nuova vittoria.


Una nuova sentenza del Tribunale di Roma riconosce il diritto alla Carta del docente anche a un’insegnante con contratto a tempo determinato, consolidando l’orientamento giurisprudenziale favorevole ai docenti precari. Il giudice ha disposto l’assegnazione di 1.000 euro per i due anni scolastici in cui la docente ha prestato servizio come supplente, rafforzando il principio di parità di trattamento tra insegnanti di ruolo e supplenti.
La condanna del Ministero e il risarcimento per gli anni 2021/22 e 2022/23
Il provvedimento stabilisce che la docente ha diritto a ricevere il beneficio economico previsto dalla Legge 107/2015 per la formazione continua del personale scolastico. Nello specifico, si fa riferimento agli anni scolastici 2021/2022 e 2022/2023, durante i quali l’insegnante ha lavorato come precaria. Il Ministero dell’Istruzione è stato quindi condannato ad attribuire la Carta del docente per un valore totale di 1.000 euro, comprensivi di eventuali interessi e rivalutazione monetaria, oltre al pagamento delle spese processuali.
Una giurisprudenza sempre più favorevole ai precari
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, questa nuova decisione conferma l’orientamento già espresso da importanti organi giudiziari. Tra questi, il Consiglio di Stato, la Corte di Giustizia Europea e, più recentemente, la Corte di Cassazione, si sono espressi contro la disparità di trattamento tra docenti di ruolo e supplenti in materia di formazione professionale.
Pacifico sottolinea la necessità di un intervento legislativo per colmare le lacune dell’attuale normativa sulla Carta del docente, invitando Governo e Parlamento ad agire in tal senso. "Nel frattempo – ha dichiarato – continueremo a offrire ricorsi gratuiti per far ottenere la carta ai supplenti, con possibilità di recuperare fino a 3.500 euro più interessi. È fondamentale, però, che i precari agiscano entro cinque anni dalla firma del contratto per evitare la prescrizione del diritto".
Carta del docente anche ai precari: il diritto alla formazione non può essere negato
La sentenza rappresenta un ulteriore passo avanti nella tutela dei diritti dei docenti precari, ribadendo che il diritto alla formazione deve essere garantito a tutti, indipendentemente dalla tipologia contrattuale. Il principio sancito è chiaro: anche i supplenti hanno diritto a usufruire degli strumenti messi a disposizione per l’aggiornamento professionale, come previsto dalla Legge 107/2015.
Questa decisione contribuisce a rafforzare la posizione di migliaia di docenti precari che, grazie all’intervento dei legali Anief, stanno ottenendo riconoscimenti economici e giuridici per anni di esclusione ingiustificata dal sistema di formazione previsto per il personale scolastico. Si profila dunque un cambiamento sostanziale nel panorama della tutela dei diritti nel mondo della scuola, che potrebbe portare a una riforma normativa più equa e inclusiva.