Carta del docente: indagini e sanzioni per uso improprio
Indagini e sanzioni sull’uso improprio della Carta del docente: nuove misure di controllo per tutelare i fondi destinati alla formazione.


L’uso improprio della Carta del docente è al centro di numerose indagini della Guardia di Finanza, che tra il 2021 e il 2023 hanno svelato un sistema diffuso di frodi tra docenti ed esercenti. Il bonus da 500 euro, destinato alla formazione, è stato spesso impiegato per acquistare beni non consentiti, come televisori o smartphone. Le inchieste hanno portato a sanzioni economiche e disciplinari, sollevando un dibattito politico sull’efficacia dei controlli e sull’uso corretto delle risorse pubbliche.
Cos’è la Carta del docente e come avviene l’uso improprio
Istituita con la Legge 107/2015, la Carta del docente prevede un bonus annuale di 500 euro per l’aggiornamento professionale degli insegnanti di ruolo. Le spese ammesse riguardano esclusivamente libri, corsi di formazione, software e dispositivi informatici per uso didattico. Tuttavia, numerose inchieste hanno rivelato casi di abusi sistematici, in cui la carta è stata utilizzata per acquistare beni non previsti dalla normativa, come elettrodomestici o prodotti di consumo personale.
Il meccanismo fraudolento emerso si basava su accordi tra docenti e commercianti compiacenti. Gli esercenti emettevano scontrini falsi per prodotti ammessi, mentre consegnavano articoli diversi, spesso di maggiore valore. In altri casi, i buoni venivano convertiti in credito libero da spendere nel negozio, aggirando ogni controllo. Questa collusione rappresenta una violazione grave dello spirito della legge e un danno alle casse pubbliche.
Le indagini e le sanzioni previste
Le indagini della Guardia di Finanza hanno interessato varie province italiane, tra cui Catanzaro, Cosenza, Macerata e Roma. Sono stati coinvolti decine di docenti e commercianti, con sanzioni complessive per centinaia di migliaia di euro. A Catanzaro, ad esempio, 62 insegnanti e un esercente sono stati multati per oltre 200.000 euro. A Cosenza un imprenditore ha generato profitti illeciti per 135.000 euro in quattro anni.
Le sanzioni per chi utilizza impropriamente la Carta del docente sono severe: i docenti rischiano una multa pari a tre volte l’importo speso e procedimenti disciplinari, mentre i negozianti vengono esclusi dagli elenchi ministeriali e sanzionati fino a 35.000 euro. L’accusa principale è “indebita percezione di erogazioni pubbliche”, un reato che può avere ripercussioni anche penali nei casi più gravi.
La reazione politica e le misure preventive
La vicenda ha sollevato forte preoccupazione politica. Il deputato Rossano Sasso (Lega) ha chiesto chiarimenti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, sottolineando come tali comportamenti ledano la credibilità del corpo docente.
Il Ministero, per contrastare l’uso improprio della Carta del docente, ha annunciato un rafforzamento dei controlli digitali e una più chiara definizione delle categorie di spesa ammissibili. È previsto inoltre un sistema di verifica incrociata automatizzata tra esercenti accreditati e transazioni, per ridurre il rischio di frodi.
L’uso improprio della Carta del docente rappresenta un problema reale che mina la fiducia nelle politiche di sostegno alla formazione. Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla luce un sistema di frodi che coinvolge una minoranza, ma danneggia l’intera categoria. Serve un maggiore impegno nel controllo e nella prevenzione, affinché il bonus da 500 euro torni a essere uno strumento utile per la crescita professionale dei docenti e non un mezzo di abuso.