Carta del Docente: M5S critica il governo, tempi stretti per gli acquisti dei docenti
Carta del docente a rischio: l'attivazione slitta a febbraio e la cifra potrebbe scendere per la prima volta. Si temono tanti ricorsi.
La gestione del bonus dedicato alla formazione continua sta sollevando forti critiche nel mondo scolastico. Secondo le ultime denunce politiche, la Carta del Docente sarà pienamente utilizzabile solo da febbraio, riducendo i tempi utili per gli acquisti. Oltre ai problemi di tempistica, si teme concretamente che l'importo scenda sotto i 500 euro a causa dell'estensione della platea e dei crescenti costi dei contenziosi legali.
I motivi del ritardo nell'attivazione
Il principale ostacolo per l'utilizzo del bonus nell'anno scolastico corrente è di natura burocratica. Il decreto interministeriale, necessario per sbloccare i fondi, richiede la firma congiunta del Ministero dell’Istruzione e del Merito e di quello dell’Economia, procedura che non si concluderà prima di fine gennaio.
Come sottolineato dal deputato Antonio Caso, questo slittamento penalizza fortemente i docenti, specialmente chi ha il contratto in scadenza il 30 giugno, riducendo la finestra temporale per spendere il contributo.
Rischio taglio fondi per la Carta del Docente
Per la prima volta dall'introduzione della misura con la legge 107 del 2015, il valore nominale del voucher potrebbe subire una decurtazione significativa. Senza uno stanziamento di risorse aggiuntive, la cifra spettante a ciascun insegnante rischia di essere inferiore alla soglia storica dei 500 euro.
Le cause principali di questa possibile riduzione sono due:
Estensione della platea: il decreto legge 127/2025 ha incluso circa 190.000 docenti precari con contratto annuale tra i beneficiari.
Risorse invariate: l'aumento dei destinatari non è stato accompagnato da un adeguato incremento dei fondi totali disponibili.
Il sottosegretario Paola Frassinetti ha confermato che l'importo definitivo potrà essere calcolato solo dopo aver completato il censimento di tutti i supplenti aventi diritto.
Problemi tecnici e costi legali
Nonostante la riattivazione della piattaforma ufficiale avvenuta a novembre, si registrano ancora numerosi disservizi tecnici. Molti utenti segnalano l'impossibilità di recuperare le somme residue degli anni precedenti e difficoltà di accesso tramite SPID o CIE.
Oltre ai malfunzionamenti, il Ministero deve fronteggiare l'impatto economico delle sentenze passate:
I rimborsi per le carte negate in passato possono costare fino a 2.500 euro per singolo docente.
Le spese legali accessorie aggravano ulteriormente il bilancio di Viale Trastevere.
Il nuovo decreto permette ora di utilizzare il bonus anche per servizi di trasporto, ampliando le modalità di spesa ma non i fondi.