Carta Docente anche ad un supplente di Verona, Anief: 'Stabilita piena parità tra diversi contratti'
Sentenza storica sulla Carta Docente a Verona: il giudice riconosce i 500 euro annui anche ai docenti precari.
Un'altra importante vittoria legale segna un passo significativo verso la parità di trattamento nel mondo della scuola italiana: la Carta Docente spetta anche ai supplenti. Il Tribunale di Verona, accogliendo il ricorso presentato da un docente precario e assistito dall'Anief, ha stabilito il diritto del ricorrente a usufruire del beneficio economico di 500 euro annui, previsto per l'aggiornamento e la formazione del personale docente. Il docente precario ha diritto all'aggiornamento, un principio fondamentale ribadito dalla giurisprudenza; il Ministero dell'Istruzione è stato condannato a erogare la somma e a rifondere le spese legali, in linea con le recenti disposizioni della Corte di Giustizia Europea. Questa decisione si aggiunge alle numerose pronunce che stanno definendo un quadro normativo più equo per tutti gli insegnanti non di ruolo.
Carta docente: parità di trattamento per il personale precario
La recente pronuncia del Tribunale di Verona rappresenta un chiaro segnale in merito alla necessità di garantire la piena parità di trattamento tra personale di ruolo e precario, soprattutto riguardo agli strumenti di formazione e aggiornamento professionale. Il giudice scaligero, come si legge chiaramente nel dispositivo della sentenza, ha riconosciuto in pieno il diritto del ricorrente ad ottenere la somma di 500 euro per ogni anno scolastico, specificando il beneficio per gli anni che vanno dal 2020/2021 fino al 2024/2025, un periodo di cinque anni che ha portato all'accumulo di 2.500 euro. Tale somma è destinata all'acquisto di materiali e strumenti per l'aggiornamento professionale del docente, elemento essenziale per la qualità dell'insegnamento e per la progressione di carriera; la decisione ha dunque confermato l'orientamento giurisprudenziale che considera discriminatoria l'esclusione degli insegnanti con contratti a tempo determinato dalla fruizione di tale beneficio, ribadendo l'importanza della formazione continua per tutti i lavoratori della scuola.
L'impatto delle sentenze europee e della cassazione sulla carta docente
Le motivazioni alla base di questa e di altre sentenze analoghe sono profondamente influenzate da importanti pronunciamenti di corti superiori, che hanno stabilito principi vincolanti per il diritto nazionale, in particolare per quanto riguarda la Carta Docente. Il presidente nazionale dell'Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato come le decisioni prese dalla Corte di Giustizia Europea nel 2022, che vieta di trattare in modo diseguale i lavoratori precari rispetto ai colleghi con contratto a tempo indeterminato, e dalla Corte di Cassazione, che ha esteso la card anche ai supplenti con contratto annuale o fino al 30 giugno, abbiano avuto un peso decisivo. Queste massime giurisprudenziali sono il risultato di migliaia di ricorsi vinti da Anief nei tribunali italiani, che hanno messo in evidenza la disparità di trattamento subita dai docenti precari; tale situazione genera una sperequazione che può essere sanata solo attraverso l'adeguamento della normativa interna, o, in assenza di ciò, mediante l'azione legale.
Ricorso gratuito anief per recuperare gli arretrati
In attesa che il legislatore intervenga per modificare la legge e sanare definitivamente la disparità, l'unica via percorribile per i docenti precari che non hanno usufruito del beneficio resta quella del ricorso gratuito Anief, come indicato dal sindacato stesso. La vittoria ottenuta a Verona, oltre a riconoscere il diritto del docente a ricevere l'accredito della somma sulla Carta Docente per gli anni futuri, ha anche condannato il Ministero a versare gli interessi legali e la rivalutazione monetaria sulla somma accumulata, calcolati a partire dalla data in cui il docente aveva diritto all'accredito; a ciò si aggiunge la condanna al pagamento delle spese di lite sostenute dal ricorrente, a dimostrazione della fondatezza della pretesa. Grazie all'azione legale, i docenti precari possono recuperare fino a 3.000 euro di Carta del docente ingiustamente negata negli ultimi dieci anni, ottenendo il dovuto risarcimento e garantendosi l'accesso a un fondamentale strumento di formazione professionale.