Carta docente: polemica sui ritardi per i supplenti, interrogazione parlamentare M5S

L'interrogazione parlamentare evidenzia le criticità della Carta docente per i supplenti brevi e i dubbi sulle tempistiche di utilizzo.

14 novembre 2025 10:00
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La gestione dell'aggiornamento professionale solleva dibattito a causa delle incertezze sulla Carta docente e sui fondi. Un'interrogazione del M5S evidenzia il rischio che i supplenti con contratto al 30 giugno non riescano a fruire del beneficio in tempo per l'acquisto di servizi formativi. Si attendono chiarimenti urgenti dal Ministero su tempistiche di attivazione e importi.

Le criticità emerse sulla gestione del bonus

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle ha sollevato una questione cruciale sulla disponibilità degli strumenti dedicati alla formazione continua degli insegnanti precari e di ruolo che operano nel sistema scolastico nazionale. Secondo l'interrogazione urgente rivolta al Ministro Valditara, il sistema rischia di penalizzare diverse categorie a causa di importi ridotti sotto i 500 euro e forti ritardi burocratici nell'attivazione della piattaforma. La preoccupazione riguarda l'utilizzo dei fondi, problematico per i contratti a tempo determinato se l'attivazione della misura di sostegno all'aggiornamento dovesse slittare eccessivamente in avanti durante l'anno scolastico.

I dubbi sulle scadenze della Carta docente

Mentre la normativa prevedeva che le somme erogate potessero essere spese fino al termine dell'annualità successiva, non vi è chiarezza su come verranno gestite le nuove tempistiche per l'anno scolastico in corso. Storicamente il Ministero ha garantito la validità del portafoglio per due anni, permettendo ai beneficiari di cumulare il residuo dell'anno scolastico precedente con le nuove somme eventualmente assegnate per le attività formative. Bisogna considerare che il DPCM del 28 novembre 2016 stabiliva regole precise sulla validità temporale, ma l'incertezza sulle date di accreditamento rende difficile ogni pianificazione per l'acquisto di beni o corsi di formazione.

L'estensione della misura ai contratti annuali

Una delle innovazioni significative introdotte di recente riguarda l'allargamento della platea dei beneficiari, che ora include anche il personale educativo e i supplenti con contratto in scadenza al termine delle attività didattiche. Tale modifica è stata resa possibile dal Decreto Scuola n. 127/2025, che ha equiparato i diritti formativi di questa categoria di precari a quelli dei docenti di ruolo e dei colleghi con incarico annuale fino al 31 agosto. Il prossimo passaggio fondamentale sarà la pubblicazione del decreto che dovrà definire l'importo individuale spettante per il 2025/26, calcolato in base al numero complessivo degli aventi diritto e alle risorse stanziate.

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