Carta docenti ai precari: triplice vittoria a Roma, Lecce e Oristano
Tre nuovi tribunali riconoscono la Carta docenti ai precari, confermando la linea contro la discriminazione nel settore scolastico.
Nuove sentenze favorevoli ai docenti non di ruolo consolidano il diritto alla Carta docenti anche per i precari. I tribunali di Roma, Lecce e Oristano confermano la natura discriminatoria dell'esclusione, allineandosi a oltre cento decisioni simili in tutta Italia. Questa continua affermazione legale apre la strada ai rimborsi per migliaia di insegnanti.
Carta docenti ai precari: le tre sentenze
La giurisprudenza italiana ha registrato tre nuove importanti pronunce dai tribunali di Roma (Sentenza RG N.7817/25), Lecce (RG N.2282/25) e Oristano (RG N.221/25), accogliendo le istanze dei docenti precari sul diritto al bonus. Queste decisioni rafforzano un orientamento ormai consolidato in tutto il territorio nazionale, che segue la linea tracciata in precedenza da altri cento tribunali italiani confermando l'illegittimità dell'esclusione dal bonus formativo. I giudici di merito hanno infatti ribadito con forza che i docenti a tempo determinato devono beneficiare del bonus di 500 euro annui, riconoscendolo come uno strumento essenziale per l'aggiornamento professionale di tutto il personale scolastico.
Il principio di non discriminazione e il ruolo del Consiglio di Stato
Il fulcro legale delle recenti sentenze, così come delle precedenti cento, risiede nel chiaro contrasto con la normativa comunitaria e con i principi costituzionali italiani riguardanti la parità di trattamento sul luogo di lavoro. I tribunali hanno evidenziato come l'esclusione dei precari dalla Carta docenti configuri una palese discriminazione ai danni di lavoratori che svolgono le medesime mansioni dei colleghi assunti a tempo indeterminato, violando le direttive europee. Una spinta decisiva a questo orientamento è giunta dalla storica sentenza del Consiglio di Stato, che ha agito da apripista stabilendo l'obbligo di equiparare la posizione dei precari a quella dei docenti di ruolo ai fini dell'accesso al bonus.
Come ottenere il riconoscimento del bonus per gli anni pregressi
A seguito di queste continue conferme giudiziarie, i docenti precari che hanno prestato servizio negli anni scolastici passati hanno la concreta possibilità di richiedere il rimborso delle somme non percepite. La quantificazione del beneficio è chiara: ogni docente precario ha il diritto di chiedere 500 euro per ciascun anno scolastico svolto, accumulando un credito significativo per la propria formazione professionale che non è stato possibile utilizzare. Diverse organizzazioni, come Asset Scuola menzionata nelle fonti, hanno riaperto i termini di adesione a specifici ricorsi gratuiti o agevolati per supportare gli insegnanti nel recupero delle annualità spettanti e vedersi riconosciuto questo diritto.