Caso Giuseppe Lenoci, CNDDU: 'Appello a Valditara dopo l'archiviazione'

Dopo l'archiviazione sul caso di Giuseppe Lenoci, il CNDDU chiede tutele nei PCTO e un incontro tra il Ministro e la famiglia.

A cura di Scuolalink Scuolalink
27 novembre 2025 11:00
Caso Giuseppe Lenoci, CNDDU: 'Appello a Valditara dopo l'archiviazione' - Coordinamento Nazionale Docenti
Coordinamento Nazionale Docenti
Condividi

La tragedia di Giuseppe Lenoci impone una riflessione profonda sulla sicurezza nei percorsi scuola-lavoro. Dopo l'archiviazione, il CNDDU lancia un appello al ministro Valditara per incontrare la famiglia: serve chiarezza normativa affinché la formazione non diventi mai rischio per la vita.

Ancona, il caso di Giuseppe Lenoci, studente deceduto durante un percorso di alternanza scuola-lavoro: il dovere della tutela non può essere archiviato. Appello al ministro Valditara per incontro con i familiari.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda e rispettosa partecipazione al dolore della famiglia di Giuseppe Lenoci, studente sedicenne deceduto il 14 febbraio 2022 durante un percorso di alternanza scuola-lavoro (oggi PCTO), a seguito della notizia, diffusa il 15 novembre, dell’archiviazione del procedimento disposto dal Gip del Tribunale di Ancona.

Il nostro intervento non intende in alcun modo mettere in discussione l’operato della magistratura, cui riconosciamo pieno rispetto e fiducia, ma si colloca sul piano delle riflessioni civili, educative e normative che un evento così tragico impone a un Paese democratico.

Quando uno studente perde la vita nell’ambito di un percorso formalmente legato alla scuola, la questione non può esaurirsi nella sola dimensione giudiziaria. Si apre, inevitabilmente, un interrogativo collettivo sulla qualità delle regole, sulla chiarezza delle procedure e sull’effettività delle tutele previste per i minori.

La Costituzione italiana, in particolare agli articoli 2, 3, 32 e 34, afferma la centralità della persona, il diritto alla salute e il valore del diritto allo studio, mentre l’articolo 41 richiama il limite della sicurezza e della dignità umana anche nell’esercizio dell’iniziativa economica. I percorsi di alternanza scuola-lavoro, introdotti dalla legge n. 107 del 2015 e oggi ridefiniti come PCTO, sono stati pensati come strumenti formativi e orientativi, e come tali devono essere costantemente valutati nella loro capacità di garantire la massima tutela degli studenti.

Il decreto legislativo n. 81 del 2008 estende le garanzie in materia di salute e sicurezza anche ai contesti in cui gli studenti svolgono attività equiparabili a quelle lavorative, mentre le Linee guida di cui al D.M. 774 del 2019 prevedono la presenza di figure di tutoraggio e una progettazione coerente con l’età e il percorso scolastico.

Le dichiarazioni dei familiari, che rispettiamo nella loro sofferenza, evidenziano il bisogno di maggiore chiarezza normativa e di criteri più espliciti in materia di organizzazione, distanza dei luoghi di svolgimento delle attività e modalità di vigilanza. Queste riflessioni meritano ascolto e attenzione, non per attribuire responsabilità non accertate, ma per prevenire in futuro situazioni di possibile esposizione al rischio.

Rivolgiamo per questo un appello pubblico e rispettoso al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affinché voglia concedere un incontro ai familiari di Giuseppe Lenoci. Un confronto umano e istituzionale rappresenterebbe un segnale importante di vicinanza e attenzione verso una famiglia duramente colpita e verso l’intera comunità scolastica.

Non si tratta di polemica, ma di responsabilità. Non si tratta di accuse, ma di prevenzione. Non si tratta di sostituirsi ai giudici, ma di interrogarsi, come comunità educante, su come rendere sempre più sicuri, chiari e trasparenti i percorsi destinati agli studenti.

Chiediamo che il caso di Giuseppe Lenoci non venga dimenticato, ma assuma il valore di un impegno rinnovato per il miglioramento delle tutele, delle regole e delle prassi, nel rispetto delle istituzioni, della verità giudiziaria e della dignità di ogni persona coinvolta.

Perché la scuola deve essere, sempre, spazio di crescita, mai di rischio.

prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail