Catanzaro, no al trasporto scolastico studenti con disabilità: la denuncia CNDDU
A Catanzaro, studenti disabili senza trasporto scolastico. Il CNDDU denuncia la violazione del diritto allo studio. Occorre intervenire.


Il Coordinamento Nazionale Docenti Diritti Umani esprime forte preoccupazione per il mancato avvio del trasporto scolastico per alunni con disabilità a Catanzaro. Un'inadempienza che lede il diritto allo studio, viola il principio di uguaglianza e costituisce una palese discriminazione.
Catanzaro, trasporto scolastico disabili non attivato: grave violazione del diritto allo studio
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani manifesta seria inquietudine per la persistente mancata attivazione del servizio di trasporto scolastico rivolto agli studenti con disabilità nella Provincia di Catanzaro.
Tale inadempienza, a oltre una settimana dall’avvio dell’anno scolastico, costituisce una lesione concreta del diritto allo studio, sancito dall’art. 34 della Costituzione, e incide negativamente sul principio di uguaglianza sostanziale di cui all’art. 3, comma 2, della Carta fondamentale.
È doveroso rammentare che il diritto all’istruzione, quale diritto soggettivo perfetto, non può essere subordinato a mere questioni burocratiche o alla mancata formalizzazione di accordi amministrativi tra enti locali e istituzioni scolastiche.
Il mancato servizio integra, inoltre, una violazione degli obblighi internazionali derivanti dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con Legge n. 18/2009, che impone di garantire accessibilità e pari opportunità educative senza discriminazioni.
Risulta evidente che l’inerzia istituzionale determina una discriminazione indiretta ai danni degli studenti disabili e delle loro famiglie, obbligate a sopportare oneri impropri o, peggio, a rinunciare alla frequenza scolastica.
L’appello sollevato dall’associazione “Un raggio di sole” appare quindi pienamente legittimo e conforme al principio di tutela effettiva dei diritti, ex art. 24 Cost., poiché richiama le autorità competenti all’adempimento immediato delle loro obbligazioni giuridiche.
Il CNDDU, a fronte di tale situazione, sollecita l’attivazione tempestiva del servizio e la predisposizione di misure strutturali idonee a scongiurare il ripetersi di analoghi disservizi.
Si propone altresì l’istituzione di un tavolo tecnico permanente che coinvolga Provincia, Comuni, dirigenti scolastici e associazioni, al fine di garantire continuità e certezza nella gestione del diritto allo studio per le categorie più fragili.
È imprescindibile ricordare che la scuola è presidio costituzionale di inclusione e cittadinanza, nonché luogo in cui lo Stato esercita la propria funzione di promotore della dignità umana.
Il CNDDU ribadisce la volontà di monitorare la vicenda, riservandosi di segnalare eventuali ulteriori ritardi o omissioni agli organi competenti, affinché siano assicurate forme di responsabilità e rimedi adeguati.
L’inclusione non ammette proroghe: è un obbligo giuridico e morale che interpella l’intera comunità civile.
A tale proposito, il CNDDU sottolinea che l’art. 97 Cost. impone alla Pubblica Amministrazione di operare con buon andamento ed efficienza: principi oggi disattesi. La mancata erogazione del trasporto scolastico si traduce, inoltre, in un danno esistenziale e formativo suscettibile di tutela giurisdizionale. Si ricorda che numerose pronunce della giurisprudenza amministrativa hanno riconosciuto l’immediata esigibilità del diritto al trasporto per studenti disabili. Pertanto, le famiglie interessate potrebbero legittimamente adire le vie legali, sia in sede civile che amministrativa, per ottenere la garanzia del servizio.
Il Coordinamento invita gli enti preposti a considerare la diffida come strumento utile a sollecitare un tempestivo adempimento. Tale scenario, tuttavia, potrebbe essere evitato solo con un intervento rapido e responsabile delle istituzioni. Il rispetto dei diritti non deve dipendere da contenziosi giudiziari, ma da un impegno coerente e puntuale delle autorità competenti.
prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU