CCNI 2020/23 Dirigenti scolastici: firmata l'ipotesi sul riparto delle risorse FUN
Firmato il contratto integrativo (CCNI) per i dirigenti scolastici sul FUN 2020/23. Restano aperti i nodi sulla valutazione e il legame con i fondi del PNRR.
È stata siglata la nuova ipotesi di CCNI per il riparto delle risorse del FUN destinate ai dirigenti scolastici per il triennio 2020/23. L'accordo sblocca i fondi attesi e apre la discussione per l'anno in corso, con i principali nodi legati alla valutazione e al PNRR.
Dirigenti Scolastici: oggi la firma dell'accordo sul CCNI 2020/23
Presso il Ministero dell’Istruzione e del merito è stata sottoscritta l'ipotesi di Contratto integrativo per l’impiego delle risorse del FUN per la dirigenza scolastica. L'intesa, che copre il triennio 2020-23, ha visto la partecipazione unanime di tutte le organizzazioni sindacali. Queste ultime hanno sollecitato una rapida conclusione dell'iter, dato il forte ritardo accumulato, per garantire la celere erogazione delle risorse integrative attese da tempo dai presidi.
Verso il nuovo contratto integrativo
La firma odierna sblocca la trattativa per l'anno scolastico in corso. Sebbene la sottoscrizione formale del nuovo contratto integrativo non sia ancora possibile, l'Amministrazione e i sindacati stanno già definendo il testo. L'obiettivo è accelerare i tempi per evitare ulteriori ritardi nella definizione della retribuzione di risultato e delle altre componenti accessorie. La discussione è in fase avanzata, con una generale disponibilità al dialogo per il prossimo anno scolastico.
Il nodo della valutazione e il PNRR
L'ultimo punto in discussione riguarda i criteri per differenziare la retribuzione di risultato in caso di parità di punteggio. L'Amministrazione ha proposto di usare come criterio l'utilizzo integrale dei fondi del PNRR. Una proposta che non convince i sindacati, i quali sottolineano le difficoltà oggettive nella rendicontazione dei progetti. La valutazione dei dirigenti scolastici legata a questo parametro è ritenuta di difficile e non sempre oggettiva applicazione.
Le critiche dei sindacati
La CISL Scuola ha espresso forte perplessità, temendo che la valutazione possa trasformarsi in uno strumento di pressione sui dirigenti. L'insistenza su criteri legati al PNRR, dopo le note difficoltà gestionali, sembra contraddire la volontà di migliorare l'offerta formativa e valorizzare l'autonomia scolastica. Secondo il sindacato, il sistema valutativo deve supportare la professionalità e la qualità del servizio, non agire come forma di controllo a posteriori.