Cgil sciopero generale 12 dicembre contro la manovra finanziaria 2026

La Cgil proclama lo sciopero generale contro la legge di bilancio. Landini attacca: "Manovra sbagliata, investire su scuola e sanità".

A cura di Scuolalink Scuolalink
07 novembre 2025 16:30
Cgil sciopero generale 12 dicembre contro la manovra finanziaria 2026 - Maurizio Landini
Maurizio Landini
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Proclamato lo sciopero generale Cgil per il 12 dicembre. La decisione, annunciata da Fulvio Fammoni, è una risposta diretta alla legge di bilancio del Governo, ritenuta inadeguata. Il segretario Maurizio Landini ha ribadito le motivazioni, definendo la manovra economica "sbagliata" perché non interviene sui salari né sui nodi strutturali del Paese.

Le richieste sul rinnovo dei contratti

Un punto centrale della protesta riguarda il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. Maurizio Landini ha usato parole nette: "Chiediamo che il rinnovo sia una cosa seria e non una mancia". Questa affermazione sottolinea la percezione del sindacato secondo cui le risorse stanziate finora dal Governo non sono sufficienti per garantire aumenti salariali significativi e duraturi. La Cgil teme che si tratti di interventi tampone, incapaci di recuperare il potere d'acquisto eroso dall'inflazione degli ultimi anni. Per il sindacato, un "rinnovo serio" significa stanziare fondi aggiuntivi che vadano oltre la semplice copertura dell'inflazione passata, ma che riconoscano la professionalità dei dipendenti pubblici e adeguino le retribuzioni. Si tratta di una questione di dignità per i lavoratori che garantiscono i servizi essenziali.

La piattaforma della Cgil contro la manovra

Le rivendicazioni dello sciopero generale non si limitano ai soli contratti. La Cgil ha presentato una piattaforma programmatica complessa. Tra le richieste principali figura l'estensione della detassazione degli aumenti salariali a tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che privato, eliminando le attuali soglie di reddito. Un'altra misura chiave è la restituzione del fiscal drag. Landini ha quantificato in 25 miliardi l'ammontare delle tasse pagate in eccesso negli ultimi tre anni da lavoratori e pensionati, a causa del mancato adeguamento delle aliquote all'inflazione. Il sindacato chiede che queste risorse tornino nelle tasche dei cittadini. Non mancano poi le richieste su capitoli fondamentali del welfare, come una riforma delle pensioni e la sicurezza sul lavoro, quest'ultima una vera emergenza nazionale.

Priorità a sanità e istruzione

Due settori, sanità e istruzione, sono stati posti al centro dell'intervento di Landini. Il segretario ha sottolineato la necessità di investire massicciamente sulla scuola, definendola una leva fondamentale per la giustizia sociale e la redistribuzione della ricchezza. Parallelamente, è stato lanciato l'allarme sul Servizio Sanitario Nazionale. Landini ha citato il dato drammatico di "sei milioni di persone che non riescono a curarsi", evidenziando il sovraccarico degli operatori sanitari. Per finanziare questi interventi, la Cgil rilancia una proposta specifica: un contributo straordinario dell'1% richiesto ai cittadini più ricchi (500mila persone con patrimoni superiori ai due milioni di euro), che potrebbe generare 26 miliardi di euro da reinvestire in scuola, sanità e stipendi.

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