Chat pubbliche scuola famiglia: il Garante della Privacy dice stop ai dati personali degli studenti
Come usare la piattaforma scuola-famiglia in sicurezza. Evita di condividere dati sensibili degli alunni in chat pubbliche per tutelare la loro privacy.


Vietato inserire comunicazioni private e dati sensibili degli alunni nelle chat pubbliche della piattaforma scuola-famiglia. Il Garante per la Privacy ha sanzionato un istituto con un ammonimento per aver violato la normativa sulla protezione dei dati, sottolineando la necessità di una tutela rafforzata per i minori. Massima attenzione alla privacy degli studenti.
Il caso della comunicazione errata
Un recente provvedimento del Garante per la Privacy ha messo in luce i rischi legati a un uso improprio degli strumenti di comunicazione digitale tra scuola e famiglia. Una docente, per un errore materiale, ha pubblicato nella sezione pubblica di una piattaforma scolastica un messaggio destinato alla madre di un alunno. La comunicazione conteneva dettagli su questioni “delicate” e riservate relative al minore. Questo messaggio è risultato visibile a tutti gli altri genitori della classe, esponendo ingiustificatamente informazioni personali. La situazione si è aggravata quando anche la risposta della madre è stata condivisa con la stessa modalità, amplificando la violazione dei dati. L'incidente evidenzia la necessità di una maggiore attenzione nella gestione di questi canali.
La decisione del Garante della Privacy sulle chat pubbliche delle scuole
L’Autorità Garante ha ribadito un principio fondamentale: i dati personali dei minori richiedono una protezione specifica e rafforzata. A causa della loro vulnerabilità, i più giovani possono essere meno consapevoli dei rischi e delle conseguenze legati al trattamento dei dati personali. Il provvedimento sottolinea che la diffusione di informazioni, specialmente quelle relative al rendimento scolastico o ad aspetti personali, deve avvenire con la massima cautela. La scuola, in qualità di titolare del trattamento, ha la responsabilità di adottare misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la riservatezza delle comunicazioni, evitando la diffusione non autorizzata di dati sensibili.
Violazione minore ma ammonimento necessario
Nonostante la gravità potenziale dell'accaduto, il Garante ha classificato la violazione come “minore”. Diversi fattori hanno contribuito a questa valutazione. In primo luogo, l'istituto scolastico coinvolto era di piccole dimensioni. Inoltre, è stato accertato che la docente ha commesso un errore involontario, credendo di utilizzare una sezione privata della piattaforma. Fondamentale è stata anche la tempestività dell'intervento: il primo messaggio è rimasto visibile per soli 18 minuti e il secondo per un minuto, prima di essere cancellati. Sebbene l'evento non abbia portato a sanzioni più severe, l'ammonimento serve come monito per tutte le istituzioni scolastiche sulla corretta gestione della piattaforma scuola-famiglia.