Ci ha lasciato Peppe Vessicchio: addio al celebre direttore d'orchestra
Lutto nella musica italiana per la scomparsa di Peppe Vessicchio. Il celebre direttore d'orchestra, 69 anni, si è spento a Roma.
Il mondo della musica italiana piange Peppe Vessicchio, morto sabato 8 novembre all'età di 69 anni. Il celebre direttore d'orchestra si è spento all'ospedale San Camillo di Roma a seguito di una complicazione improvvisa. La notizia, diffusa dall'Adnkronos, segna la scomparsa di un'icona del Festival di Sanremo e di un arrangiatore stimato. Vessicchio è stato un simbolo di eleganza musicale, ma anche un convinto educatore.
La carriera di Peppe Vessicchio: da Napoli a Sanremo
Nato a Napoli nel 1956, Giuseppe Vessicchio ha intrapreso un percorso formativo eclettico, diviso tra gli studi di architettura e la sua vera vocazione, l'armonia musicale. La sua scelta definitiva per le note lo ha portato rapidamente ai vertici della musica leggera italiana. La sua carriera è stata un susseguirsi di collaborazioni prestigiose. Ha lavorato come arrangiatore e compositore al fianco di giganti come Gino Paoli, Zucchero, Edoardo Bennato, Roberto Vecchioni e Fiorella Mannoia. La sua presenza al Festival di Sanremo è diventata leggendaria; Vessicchio non era solo un direttore, ma una garanzia di qualità. Ha diretto l'orchestra per numerosi artisti, vincendo la kermesse per ben quattro volte, incluse le vittorie con gli Avion Travel ('Sentimento') e Roberto Vecchioni ('Chiamami ancora amore'). Figura inconfondibile sul podio, la sua direzione era sinonimo di eleganza e rigore.
Un maestro oltre il podio: l'impegno per l'educazione
Accanto al successo sul palco, Peppe Vessicchio ha sempre coltivato una profonda vocazione pedagogica. Non si considerava solo un musicista, ma un educatore convinto che la musica fosse una "scuola di vita". Ha dedicato anni all'insegnamento, tenendo corsi di perfezionamento e master universitari, come quelli presso l'Università LUISS di Roma. Ha inoltre partecipato a programmi televisivi formativi come 'Amici' di Maria De Filippi, dove ha guidato giovani talenti con pazienza e competenza. Per Vessicchio, l'educazione all'ascolto era fondamentale, poiché insegnava valori essenziali come il rispetto reciproco, la collaborazione e l'empatia. Credeva fermamente che l'armonia di un'orchestra potesse servire da modello per la convivenza civile.
La filosofia musicale e l'eredità di Vessicchio
Il pensiero di Peppe Vessicchio travalicava i confini del pentagramma. La sua visione della musica era quella di un linguaggio universale, capace di unire le persone, pacificare gli animi e persino curare. Questa filosofia lo ha portato a esplorare campi insoliti, come l'effetto dell'armonia sulla crescita delle piante, un tema che ha approfondito nel suo libro "La musica fa crescere i pomodori". In un'epoca caratterizzata da rumore e frammentazione, la sua figura ricordava costantemente che la bellezza nasce dall'equilibrio tra le differenze. L'Italia perde oggi non solo un grande direttore d'orchestra, ma un maestro di suoni e di valori. La sua eredità risiede nell'esempio di rigore professionale e gentilezza, e nell'idea dell'arte come strumento indispensabile per l'educazione dell'anima.