Rinnovo contratto scuola: ma quando arrivano gli aumenti in busta paga?

Firmato l'accordo per il rinnovo contratto scuola 2022-24. Ecco le stime dei sindacati su quando arriveranno gli aumenti e gli arretrati.

06 novembre 2025 12:45
Rinnovo contratto scuola: ma quando arrivano gli aumenti in busta paga? - Aumento degli stipendi
Aumento degli stipendi
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Come risaputo, è stato siglato l'accordo per il rinnovo contratto scuola 2022-2024. La firma del 5 novembre all'Aran sblocca gli aumenti di stipendio per docenti e personale ATA. La domanda principale ora riguarda le tempistiche: quando arriveranno i soldi in busta paga? I sindacati forniscono le prime previsioni sui pagamenti, indicando l'inizio del 2026 per gli arretrati e gli incrementi.

Le previsioni dei sindacati sui tempi di accredito

La firma dell'accordo economico per il CCNL scuola 2022-2024 rappresenta un passo fondamentale, ma ora l'attenzione si sposta sui tempi tecnici necessari per l'effettiva erogazione. Le dichiarazioni dei rappresentanti sindacali offrono un quadro previsionale. Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, ha sottolineato che, pur mancando certezze sui tempi tecnici specifici, la natura tabellare dell'accordo dovrebbe snellire le procedure.

L'aspettativa è che gli arretrati maturati possano essere liquidati entro gennaio 2026. Anche Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale Gilda, concorda, auspicando l'arrivo dei fondi tra dicembre 2025 e gennaio 2026. Questa finestra temporale è considerata realistica per permettere al Ministero e a NoiPA di processare i nuovi importi e le relative coperture finanziarie. L'attesa del personale è alta, dopo mesi di negoziazioni.

Dettagli sul rinnovo contratto scuola e gli aumenti

L'accordo raggiunto non si limita a definire le tempistiche, ma interviene sulla struttura della retribuzione. Una novità rilevante, fortemente sostenuta dalla Cisl Scuola e recepita dall'ARAN, riguarda l'allocazione delle risorse aggiuntive. Tutte le risorse stanziate dalla legge 207/2024 saranno destinate al trattamento accessorio, specificamente alla Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e al Compenso Individuale Accessorio (CIA) per il personale ATA.

Questa scelta mira a valorizzare la professionalità quotidiana e a concentrare gli incrementi su voci fisse e continuative. Gli aumenti salariali futuri saranno quindi composti da due elementi distinti: la differenza mensile ancora da erogare (spalmata su 13 mensilità) e l'incremento specifico di RPD/CIA (erogato invece su 12 mensilità).

Gli importi netti: aumenti mensili e arretrati

Ma a quanto ammontano concretamente gli incrementi? Le tabelle diffuse dai sindacati mostrano una variazione significativa basata su profilo professionale e anzianità di servizio. Per i docenti (Infanzia, Primaria, ITP, Laureati I e II grado), gli aumenti mensili netti futuri oscilleranno tra circa 52,74 euro (per anzianità basse) e 87,43 euro (per docenti laureati con massima anzianità). Per il personale ATA, gli incrementi seguono logiche simili.

Oltre agli aumenti a regime, il personale riceverà un cospicuo pagamento una tantum che include sia gli arretrati maturati nel biennio sia un importo fisso una tantum di 111,70 euro. Sommando queste due voci, i docenti riceveranno in un'unica soluzione cifre che variano da circa 1.403 euro fino a 2.261 euro, a seconda della fascia stipendiale di appartenenza.

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