CIAD ATA 2025: segreterie scolastiche pugliesi in crisi per le esclusioni
Gestione CIAD ATA 2025: UIL Scuola Puglia denuncia carichi insostenibili per le segreterie scolastiche, a rischio blocco delle attività.


Le segreterie scolastiche pugliesi stanno affrontando gravi difficoltà operative legate alla gestione della CIAD ATA 2025, documento obbligatorio per la validità delle domande nelle graduatorie di terza fascia.
Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia, ha denunciato la situazione e ha chiesto un incontro urgente con l’Ufficio Scolastico Regionale per affrontare l’emergenza.
La circolare ministeriale impone esclusioni massive
Il Ministero ha pubblicato la circolare del 5 maggio che impone il depennamento automatico dalle graduatorie a chi non ha conseguito la CIAD entro il 30 aprile. Gli Uffici Scolastici Territoriali hanno quindi inviato alle scuole istruzioni operative per escludere formalmente gli aspiranti non in regola.
Lavoro sproporzionato per le segreterie
Secondo Verga, le scuole si trovano costrette a gestire un carico amministrativo insostenibile.
“In un istituto con 570 esclusioni da elaborare, il personale deve controllare ogni posizione singolarmente e redigere 570 decreti distinti. È una follia burocratica”, ha commentato.
Il segretario ha inoltre ricordato che molti degli esclusi possiedono punteggi troppo bassi per accedere a una convocazione per supplenze.
Sovraccarico amministrativo e rischio paralisi
La UIL Scuola Puglia ha sottolineato che le segreterie si trovano già sotto pressione per via delle operazioni di immissione in ruolo, assegnazioni provvisorie e nomine.
Aggiungere l’onere delle esclusioni per la CIAD ATA 2025 rischia di provocare una vera e propria paralisi organizzativa.
La denuncia: “scaricano tutto sulle segreterie”
Verga ha duramente criticato il sistema, accusando le istituzioni scolastiche di riversare sempre i problemi gestionali sul personale amministrativo.
“Ancora una volta, le segreterie pagano il prezzo delle inefficienze ministeriali. Restano l’anello più fragile della scuola e, invece di sostenerle, le si carica di ulteriori compiti inutili”, ha concluso.