Collaboratori scolastici al collasso: 30 °C in corridoio, uffici freschi

Collaboratori scolastici denunciano il caldo estremo oltre 30 °C in corridoi e bagni, senza climatizzazione né pause. Chiedono tutela e dignità lavorativa

16 luglio 2025 12:35
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I collaboratori scolastici denunciano condizioni estreme: lavorano in locali oltre 30 °C, senza aria condizionata, mentre gli uffici restano freschi. Chiedono misure urgenti per tutelare la salute, pause climatiche, ventilazione adeguata e pari dignità e rispetto professionale per non vivere un estate da “inferno” nelle scuole

Caldo estremo nei locali dei collaboratori scolastici

I collaboratori scolastici denunciano condizioni insopportabili: bagni, laboratori e corridoi superano i 30 °C, spesso senza alcuna forma di ventilazione o climatizzazione. Esclusi dagli uffici climatizzati, restano in ambienti surriscaldati, dove svolgono mansioni difficili e faticose. Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) riconosce queste anomalie, ma spesso le scuole non adottano misure concrete.

Normativa e responsabilità del datore di lavoro

La normativa sul microclima e lo stress lavoro-correlato impone al datore di lavoro, in collaborazione con RSPP, medico competente e RLS, di intervenire: introdurre climatizzazione, ricambi d’aria, pause in zone fresche e DPI adatti. Tuttavia, molte scuole non dispongono di condizionatori o ventilatori adeguati, e non vengono previste pause climatiche o turnazioni, aggravando il disagio quotidiano del personale.

Stipendi bassi e mancanza di tutela

Con uno stipendio intorno a 1.200 €, senza buoni pasto e orari lunghi fino a 15 ore, i collaboratori scolastici si sentono dimenticati: “Lavoriamo in un inferno climatico, siamo la ruota di scorta della scuola”. Le critiche puntano a scarsa considerazione, turni estenuanti, edifici vetusti, mancata tutela dell’igiene nei periodi critici. Si chiedono interventi strutturali, indennità di disagio e una dignità lavorativa paragonabile a quella degli uffici.