Collegio docenti: il motore per il funzionamento didattico

Il Collegio docenti ha potere deliberante sul funzionamento didattico, ma la passività ne frena l'efficacia. Analisi delle norme e prassi.

A cura di Scuolalink Scuolalink
29 ottobre 2025 11:30
Collegio docenti: il motore per il funzionamento didattico - Collegio dei Docenti
Collegio dei Docenti
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Il Collegio docenti rappresenta il cuore del funzionamento didattico nelle scuole italiane. Nato con i Decreti Delegati del 1974, questo organo ha il compito di trasformare la scuola in una comunità educante. Tuttavia, il suo potere deliberante è spesso messo a rischio dalla passività, riducendo le decisioni a mere formalità.

La scuola come comunità educante

L'impianto normativo introdotto dai Decreti Delegati nel 1974, successivamente confluiti nel Testo Unico 297 del 1994, ha radicalmente modificato la fisionomia della scuola italiana. L'obiettivo primario era superare un modello di insegnamento isolato e autoritario. Si voleva trasformare l'istituzione scolastica in una vera comunità educante.

Questo concetto implica che il docente non opera più in solitudine, ma è chiamato ad una collaborazione attiva con i colleghi. Tale sinergia non si limita alla singola classe, ma si estende all'intero istituto. Il fine è dare un contributo concreto ai problemi inerenti il funzionamento didattico e strategico. La riforma mirava a infondere i principi di partecipazione e democrazia, affinché la scuola stessa fosse un esempio vivente dei valori che insegna, fondata sul metodo democratico e sul confronto.

Il ruolo e il potere deliberante del Collegio docenti

Il Collegio docenti è l'organo tecnico fondamentale di questa visione comunitaria. È presieduto dal dirigente scolastico, che ne coordina i lavori nel pieno rispetto delle competenze specifiche dell'organo. Ne fanno parte tutti i docenti, sia di ruolo sia non di ruolo, in servizio presso l'istituzione scolastica. La sua attribuzione principale è il potere deliberante in materia di funzionamento didattico.

Ma cosa significa concretamente? Avere potere deliberante implica la capacità di prendere decisioni vincolanti dopo un dibattito approfondito. Tutti i membri hanno diritto di esprimere il proprio parere prima che si giunga a una votazione a maggioranza, nel massimo rispetto della minoranza. La decisione deve essere libera, responsabile e non condizionata da fattori esterni o da imposizioni predefinite.

Dalla prassi formale al rispetto delle competenze

Nonostante la chiarezza della legge, la realtà operativa è spesso differente. La passività degli insegnanti può neutralizzare l'efficacia dell'organo. Se la partecipazione attiva viene a mancare, le delibere rischiano di diventare semplici atti formali. Ciò accade quando le decisioni sono già predisposte e vengono approvate senza una reale votazione, basandosi sul tacito assenso dei presenti. Per contrastare questa deriva, la normativa insiste sul "rispetto delle competenze degli organi collegiali". Questo rispetto non deve essere solo formale, ma sostanziale.

È fondamentale dunque garantire un dibattito aperto e franco sui punti all'ordine del giorno. I punti che richiedono una delibera devono essere sottoposti a votazione palese, verbalizzando il numero esatto di favorevoli, contrari e astenuti. Deve essere inoltre garantita la possibilità di far trascrivere le motivazioni di un voto contrario e di approvare il verbale della seduta, con facoltà di modifica o integrazione da parte dei membri.

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