La gestione delle attività funzionali all'insegnamento [Chiarimenti]
Come gestire le 40+40 ore di attività funzionali all'insegnamento per docenti con cattedra esterna. Guida alla ripartizione proporzionale degli impegni.
La gestione degli impegni per un docente con cattedra orario esterno (CoE) richiede un'attenta pianificazione. Le attività funzionali all'insegnamento, pari a 40+40 ore, non si moltiplicano, ma vanno ripartite in modo proporzionale tra la sede principale e quelle di completamento, garantendo una corretta suddivisione degli impegni collegiali.
Suddivisione proporzionale degli impegni
Un docente che opera su più istituti scolastici deve suddividere gli impegni collegiali in modo proporzionale alle ore di lezione che svolge in ciascuna sede. Le 40+40 ore funzionali all'insegnamento, come stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, non vengono duplicate. È fondamentale che il docente garantisca una presenza equilibrata, presentando un proprio piano di impegni qualora il piano annuale delle attività non tenga conto della sua specifica situazione. Sono esclusi da questo conteggio gli scrutini e i colloqui individuali, considerati atti dovuti da svolgere in ogni istituto indipendentemente dalla ripartizione oraria della cattedra orario esterno.
Gestione delle attività funzionali all'insegnamento: impegni collegiali coincidenti
Può accadere che un docente si trovi a dover gestire impegni simultanei, come due collegi docenti fissati nello stesso giorno. In questi casi, non essendoci una regola univoca, la scelta può basarsi su diversi criteri: il numero di ore già dedicate a quella specifica attività in una scuola o l'importanza degli argomenti all'ordine del giorno. È sempre consigliabile un confronto preventivo con la dirigenza per concordare la propria presenza nel pieno rispetto della normativa sulle attività funzionali all'insegnamento. La priorità, in caso di sovrapposizione tra un collegio docenti e i colloqui con le famiglie, va data a questi ultimi. L'assenza a una riunione, se motivata dalla partecipazione a un'altra attività collegiale in un diverso istituto, è sempre giustificata.
Priorità dell'attività didattica
La normativa scolastica, in particolare il Decreto Legislativo n. 297/1994 (Testo Unico), stabilisce un principio chiaro: la lezione ha la priorità su quasi tutte le riunioni degli organi collegiali. Gli articoli 5, 7 e 8 del Testo Unico specificano che i consigli di classe, interclasse e il collegio docenti devono riunirsi in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni. Fa eccezione lo scrutinio, che essendo un atto che richiede la presenza di tutti i componenti del consiglio per la sua validità, prevale sull'attività didattica. Pertanto, la priorità lezione è un riferimento normativo imprescindibile per organizzare il proprio lavoro.