Columbia University: le pressioni della Casa Bianca per un'istruzione più sicura e controllata

Le dimissioni di Katrina Armstrong alla Columbia University arrivano dopo le misure volute da Trump per garantire sicurezza e stabilità nei campus.

30 marzo 2025 16:33
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Un cambiamento necessario per garantire stabilità. Sette mesi, tanto è durata la presidenza ad interim di Katrina Armstrong alla guida della prestigiosa Columbia University, prima di rassegnare le dimissioni in un momento di forte tensione per l’Ateneo. Un periodo in cui l’amministrazione Trump ha cercato di rafforzare la sicurezza nei campus e garantire un’educazione priva di influenze estremiste, secondo quanto riportato da "Il Fatto Quotidiano", citando fonti vicine alla Casa Bianca.

La presidenza Armstrong e la necessità di decisioni difficili

«Negli ultimi mesi ho avuto l'opportunità di svolgere una piccola parte nel guidare questa università attraverso alcuni dei momenti più difficili della sua storia», ha dichiarato Armstrong. La sua decisione di dimettersi è arrivata solo una settimana dopo che l'università ha accettato una serie di richieste avanzate dal governo federale, con l’obiettivo di preservare la stabilità dell’istituzione e i suoi finanziamenti.

«La Dott.ssa Armstrong ha accettato il ruolo di presidente ad interim in un periodo di grande incertezza per l'università e ha lavorato instancabilmente per promuovere gli interessi della nostra comunità», ha dichiarato David J. Greenwald, presidente del consiglio di amministrazione. Ora Claire Shipman, giornalista e scrittrice, è stata nominata presidente ad interim fino alla scelta di un nuovo leader.

Columbia University: le misure richieste dall’amministrazione Trump

Katrina Armstrong aveva assunto l’incarico nell’agosto 2024, dopo la controversa gestione di Minouche Shafik, segnata da proteste studentesche. La necessità di garantire la sicurezza e il rispetto delle regole ha spinto l’amministrazione Trump a proporre misure più stringenti, tra cui il divieto di indossare il velo sul volto per motivi di identificazione, sanzioni per gruppi studenteschi che violano le norme e una revisione di alcuni programmi accademici per evitare contenuti divisivi.

Secondo fonti dell’amministrazione, queste richieste non erano mirate a limitare la libertà accademica, ma a proteggere l’integrità delle istituzioni educative e a mantenere l’accesso a circa 400 milioni di dollari di finanziamenti federali.

Il bilanciamento tra autonomia universitaria e sicurezza nazionale

La situazione della Columbia University riflette una sfida più ampia che coinvolge molte istituzioni accademiche negli Stati Uniti. Da un lato, vi è il principio di autonomia universitaria, dall’altro la necessità di garantire che le università non diventino terreno fertile per ideologie estremiste o per azioni che possano minare la sicurezza nazionale.

Molti atenei stanno affrontando scelte difficili tra il mantenimento della libertà accademica e la collaborazione con le istituzioni governative per garantire la stabilità. L’attenzione dell’amministrazione Trump a questi aspetti ha aperto un dibattito su quale sia il giusto equilibrio tra istruzione, sicurezza e finanziamenti pubblici.