Commissione Concorso PNRR 2: arrivano i compensi, ma sono irrisori
Una commissaria del concorso PNRR 2 denuncia i compensi irrisori: 268 euro netti. Un racconto di lavoro incessante e una richiesta di rispetto per la scuola.
La testimonianza di una docente commissaria al concorso PNRR 2 solleva il velo sui compensi irrisori percepiti: 268 euro netti a fronte di un impegno che va ben oltre l'orario d'ufficio. Una lettera denuncia un lavoro estenuante, tra correzioni notturne e weekend di sacrificio, e chiede maggiore rispetto per la serietà di un incarico fondamentale per il futuro della scuola.
Un impegno senza sosta e il compenso irrisorio
La denuncia parte da una constatazione netta: il compenso non rispecchia minimamente il carico di lavoro svolto. Una docente, membro di una delle commissioni d'esame, ha reso noto di aver ricevuto 268 euro netti, a fronte di un lordo di 455 euro, per settimane di attività incessante. Il suo racconto descrive un quadro di dedizione totale, con correzioni delle prove del Concorso PNRR che si protraggono fino a tarda sera e sedute collegiali durante i fine settimana. Questo lavoro continuo, spesso invisibile all'esterno, si scontra con una percezione distorta che vede la partecipazione a tali commissioni come un'opportunità di convenienza, anziché come un servizio gravoso per gli insegnanti.
La responsabilità dietro la correzione degli elaborati
Il lavoro del commissario non è un mero atto burocratico, ma un processo di valutazione complesso e carico di implicazioni. Ogni elaborato viene analizzato con attenzione, letto e riletto più volte per garantire un giudizio equo e ponderato. Dietro ogni punteggio c'è un confronto collegiale e una profonda responsabilità, poiché l'esito della prova può determinare il percorso professionale dei candidati. Questa consapevolezza accompagna i commissari in ogni fase del concorso scuola, rendendo il loro compito estremamente delicato e distante da una semplice e rapida esecuzione di procedure standardizzate.
Compensi troppo irrisori: non gratitudine, ma rispetto per il ruolo svolto
L'obiettivo della testimonianza non è ricevere gratitudine, ma correggere la narrazione che descrive questo incarico come un privilegio. La docente sottolinea come i commissari siano prima di tutto insegnanti che, oltre ai loro impegni didattici, si assumono un onere aggiuntivo con grande serietà. La richiesta è quella di un riconoscimento della fatica e della professionalità impiegate, mettendo fine alle semplificazioni che banalizzano un ruolo cruciale. Si tratta di un appello al rispetto per un incarico che richiede competenza, equilibrio e un enorme dispendio di energie personali e professionali.