Con il Dlgs 99/2025, il 114 si rafforza: supporto h24 per vittime di bullismo e famiglie [Testo]
Il numero 114 diventa riferimento nazionale contro bullismo e cyberbullismo con il Dlgs 99/2025: supporto h24, prevenzione e responsabilità condivisa.
Con l’ufficializzazione del numero 114 – Emergenza Infanzia come strumento di riferimento, il Decreto Legislativo 99/2025 segna un passo deciso nella lotta a bullismo e cyberbullismo. Il nuovo quadro normativo, in vigore dal 16 luglio, punta su prevenzione, responsabilizzazione e supporto concreto alle vittime, coinvolgendo scuole, famiglie e istituzioni in un’azione coordinata e continuativa.
Il numero “Emergenza Infanzia 114” diventa punto di riferimento istituzionale
Una delle novità più rilevanti del decreto è l’ufficializzazione del numero “114 – Emergenza Infanzia”, gestito da Telefono Azzurro, come canale prioritario per la segnalazione di episodi di bullismo e cyberbullismo. Il servizio, già attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale, offre un supporto multidisciplinare: consulenze psicologiche, legali e psicopedagogiche rivolte non solo ai minori coinvolti, ma anche a genitori, familiari e figure affettivamente vicine.
Tra le innovazioni introdotte vi sono anche funzionalità tecnologiche aggiuntive, come la geolocalizzazione e la messaggistica istantanea, che potranno essere attivate solo previo consenso dell’utente e nel rispetto delle normative sulla privacy. Tuttavia, il decreto non prevede al momento un incremento delle risorse economiche o umane destinate al potenziamento del servizio.
Monitoraggio statistico e prevenzione: il ruolo dell’ISTAT e della scuola
Per comprendere meglio la portata del fenomeno e le sue conseguenze, l’articolo 2 del decreto affida all’ISTAT l’organizzazione di un’indagine biennale volta a raccogliere dati sul bullismo e il cyberbullismo, con particolare attenzione agli ambienti scolastici di primo e secondo grado. I risultati confluiranno in un rapporto ufficiale, il primo dei quali dovrà essere consegnato entro la fine del 2026.
Parallelamente, il provvedimento richiama in modo esplicito il ruolo attivo delle scuole nella promozione di una cultura del rispetto e della cittadinanza digitale, stimolando attività didattiche e formative mirate.
Genitori più coinvolti: la responsabilità civile nei contratti digitali
L’articolo 3 introduce un richiamo importante alla responsabilità genitoriale. In particolare, impone che nei contratti stipulati con operatori di servizi di comunicazione elettronica sia riportato il riferimento all’articolo 2048 del Codice Civile, che regola la responsabilità dei genitori per i danni arrecati dai figli minori. Si tratta di una misura che mira a rafforzare la consapevolezza delle famiglie rispetto alle conseguenze giuridiche delle azioni compiute dai figli online.
Campagne di sensibilizzazione e promozione dell’uso consapevole della rete
Il decreto affida infine alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di promuovere campagne di comunicazione e sensibilizzazione rivolte all’intera cittadinanza. Queste iniziative avranno lo scopo di diffondere una maggiore conoscenza dei pericoli legati all’uso improprio della rete e degli strumenti digitali, e di incentivare comportamenti responsabili e consapevoli.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, insieme alle istituzioni scolastiche, sarà chiamato a svolgere un ruolo chiave nella diffusione delle informazioni sul numero “114 – Emergenza Infanzia”, assicurando che studenti, insegnanti e genitori siano informati sulle possibilità di intervento e supporto.
Un approccio integrato per un cambiamento culturale
Con il Dlgs 99/2025, l’Italia compie un passo importante verso una gestione più efficace e coordinata dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo. La centralità del supporto alle vittime, la responsabilizzazione delle famiglie e il coinvolgimento delle istituzioni educative delineano un approccio sistemico che mira non solo a sanzionare, ma soprattutto a prevenire, educare e proteggere.
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