Rivalutazione pensioni 2026: simulazioni e aumenti INPS

La rivalutazione pensioni 2026 porta un +1,4%. L'impatto reale sugli assegni, i meccanismi a scaglioni e gli importi per le minime.

10 novembre 2025 13:30
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La rivalutazione pensioni 2026 è stata aggiornata. Le ultime proiezioni INPS indicano un aumento dell'1,4%, rivisto al ribasso rispetto al +1,7% iniziale. Questo adeguamento all'inflazione seguirà il consueto meccanismo a scaglioni per fasce di reddito. Le simulazioni ufficiali mostrano gli impatti reali sugli assegni, con aumenti contenuti per i trattamenti minimi.

Il tasso di rivalutazione INPS per il 2026

A partire da gennaio 2026, è previsto un adeguamento degli assegni pensionistici. Le proiezioni INPS indicano un incremento basato sulla rivalutazione al tasso di inflazione. Stimato inizialmente al +1,7%, il dato è stato rivisto al ribasso, attestandosi sul +1,4% (o 1,5%) secondo l'indice dei prezzi FOI. Oltre alla perequazione, la Legge di Bilancio 2026 conferma novità come il blocco dell'adeguamento all'aspettativa di vita. Da notare che nelle simulazioni non rientra il coefficiente di capitalizzazione dei montanti contributivi. L'Istat stima per questo una rivalutazione del +4%, che aumenterà gli assegni per chi smette di lavorare nel 2026.

Rivalutazione pensioni e il meccanismo degli scaglioni

L'aumento non sarà uniforme per tutti i pensionati. Come negli anni precedenti, si applicherà il meccanismo a scaglioni basato sulle fasce di reddito. L'INPS ha già diffuso le simulazioni. La rivalutazione sarà del 100% (quindi l'intero +1,4%) solo per gli assegni fino a quattro volte il trattamento minimo INPS. Per gli importi superiori, la percentuale si riduce: scende al 90% per le pensioni comprese tra quattro e cinque volte il minimo. Oltre la soglia delle cinque volte il minimo, l'adeguamento applicato sarà ulteriormente ridotto al 75%. Per gli assegni fino a quattro volte il minimo, l'aumento del 100% si traduce in circa 8,44 euro.

L'aumento reale per le pensioni minime

Particolare attenzione va data ai trattamenti minimi. La simulazione per il 2026 fissa la pensione minima base a 603,40 euro (prima della rivalutazione). Bisogna però considerare il contesto transitorio: nel 2025, alle minime è stato applicato un incremento aggiuntivo del +2,2% (13,27 euro), portando l'assegno a 616,47 euro. Questo bonus temporaneo nel 2026 scenderà all'1,3%. Applicando la rivalutazione 2026 (+1,4%) alla base (603,40), si ottiene 611,84 euro. A questi si somma il nuovo incremento transitorio dell'1,3% (7,95 euro), arrivando a 619,79 euro totali. L'aumento effettivo mensile rispetto al 2025 sarà quindi di soli 3,13 euro.

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