Concorsi docenti, il CdS conferma l'obbligo dell'anonimato nelle prove scritte [Sentenza]
Una sentenza del Consiglio di Stato conferma l'obbligo dell'anonimato nelle prove pratiche scritte nei concorsi docenti per garantire equità e imparzialità.

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Una sentenza definitiva del Consiglio di Stato rafforza il principio di imparzialità nei concorsi docenti. Viene confermato l'obbligo di anonimato per le prove pratiche che consistono in un elaborato scritto, una misura essenziale per garantire trasparenza e buon andamento nelle selezioni pubbliche.
Il principio di imparzialità
La Settima Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 6284 del 17 luglio 2025, ha ribadito un pilastro delle selezioni pubbliche. I giudici hanno sottolineato come il principio dell’anonimato nei concorsi docenti derivi direttamente dai valori di imparzialità e buon andamento, sanciti dall'articolo 97 della Costituzione. La decisione chiarisce che tale garanzia deve essere applicata a tutte le prove che producono un elaborato, distinguendole nettamente da quelle che implicano un contatto diretto e inevitabile tra il candidato e la commissione esaminatrice.
Il caso della violazione nel concorso docenti
Il caso specifico riguardava il concorso per docenti della classe B022, dove la commissione esaminatrice aveva permesso ai candidati di firmare la prova pratica scritta. Il Consiglio di Stato ha giudicato questa procedura una violazione sostanziale. Decisivo è stato l'intervallo di tempo tra la redazione degli elaborati e il successivo colloquio orale. La valutazione delle prove scritte, avvenuta prima degli orali, esponeva la commissione al rischio di condizionamenti esterni, un pericolo che solo il pieno rispetto dell'anonimato avrebbe potuto neutralizzare.
Anonimato nelle prove pratiche dei concorsi docenti: gli effetti della decisione
La sentenza ha confermato la decisione del TAR Marche, ordinando la rinnovazione della prova pratica e delle fasi successive del concorso. Gli effetti della nuova graduatoria slittano quindi all'anno scolastico 2025/2026, con l'obbligo per l'amministrazione di agire con la massima rapidità. Il verdetto stabilisce una regola generale: l'anonimato si estende a tutte le prove pratiche scritte, con la sola eccezione dei casi in cui, per le modalità di svolgimento, l'identificazione immediata del candidato sia materialmente inevitabile.
La sentenza in sintesi
La sentenza del Consiglio di Stato stabilisce un punto fermo: l'anonimato nelle prove pratiche scritte dei concorsi è una regola generale. Tale principio, fondato sull'imparzialità, può essere derogato solo in casi di materiale impossibilità. Questa decisione assicura maggiore trasparenza e correttezza nelle pubbliche selezioni.