Università Tor Vergata: inapplicate quattro sentenze su concorso contestato, le precisazioni del Prof. Enrico Finazzi Agrò
L'Università di Tor Vergata ignora 4 sentenze che annullano il concorso di Urologia. I giudici ordinano la nuova valutazione, ma il vincitore resta in carica.


Ecco le precisazioni del Prof. Enrico Finazzi Agrò in risposta a quanto riportato nel presente articolo. L'Università di Roma Tor Vergata continua ad ignorare le sentenze che impongono la ripetizione del concorso di Urologia del Dipartimento di Scienze chirurgiche. I giudici amministrativi hanno annullato il concorso in ben quattro occasioni, stabilendo che la valutazione dei titoli fosse stata condotta in modo illegittimo.
I fatti sul concorso contestato all'Università Tor Vergata
Il concorso, vinto nel gennaio 2018 dal professor Enrico Finazzi Agrò, 57 anni, figlio dell'ex rettore di Tor Vergata Alessandro Finazzi Agrò, è stato dichiarato irregolare dal Tar del Lazio in tre distinte sentenze (dicembre 2018, febbraio 2023 e gennaio 2024) e dal Consiglio di Stato lo scorso luglio. Nonostante ciò, l'ateneo non ha ancora annullato la nomina del professore, che continua a mantenere la sua posizione di ordinario di Scienze chirurgiche.
Concorso contestato: le irregolarità evidenziate dai giudici
Il Consiglio di Stato ha ordinato la nomina di una nuova commissione e una rivalutazione dei titoli presentati dai candidati, sottolineando che la precedente valutazione non ha considerato adeguatamente aspetti fondamentali come attività convegnistica, premi scientifici, dottorati di ricerca e borse di studio. Secondo i giudici, questi elementi sono stati ignorati nella determinazione del punteggio finale del concorso.
Il ricorso del candidato escluso
Il professor Savino Mauro Di Stasi, 70 anni, unico sfidante di Finazzi Agrò nel concorso per Urologia, ha presentato più ricorsi nel corso degli anni. Il Tar del Lazio ha riconosciuto le sue ragioni, annullando il decreto rettorale che proclamava il vincitore e imponendo una nuova valutazione dei punteggi.
Di Stasi ha denunciato che il suo dottorato di ricerca e altre borse di studio sono stati esclusi dalla valutazione, nonostante il loro valore accademico. Inoltre, ha evidenziato che il dipartimento ha sottostimato la sua attività clinica, non considerando che molte delle sue pubblicazioni sono state utilizzate come linee guida da società scientifiche.
Commissioni sostituite, ma stesso esito
Nonostante le ripetute sentenze, l'Università di Tor Vergata ha modificato la commissione giudicante per tre volte, mantenendo comunque la stessa valutazione finale. Di Stasi ha sottolineato che le commissioni sono state influenzate dal professor Marco Carini, già coinvolto in altre controversie accademiche, sebbene assolto in alcuni procedimenti.
Infine, il ricorrente ha presentato una denuncia per falsificazione dei dati relativi agli interventi chirurgici dichiarati nel curriculum del vincitore del concorso. Dopo un'indagine difensiva, ha sostenuto che il numero di interventi fosse stato triplicato rispetto alla realtà. Tuttavia, la Procura di Roma ha archiviato il caso, e il professor Finazzi Agrò ha evitato di ripresentare tali dati.
Le precisazioni del Prof. Enrico Finazzi Agrò
Ai sensi della legge sulla Stampa pubblichiamo le precisazioni giunte in redazione da parte del Prof. Enrico Finazzi Agrò:
Al Direttore di Scuola Link
Roma, 27/02/2025 Gentile Direttore,
intendo fare alcune precisazioni riguardo all’articolo apparso nella giornata del 26/2/2025 su Scuola Link, intitolato “Concorso contestato all’Università Tor Vergata: le 4 sentenze del Tar Lazio e del CdS restano inapplicate” a firma di Carlo Maria Giordana (https://www.scuolalink.it/concorso-contestato-alluniversita-tor-vergata-le-4-sentenze-del- tar-lazio-e-del-cds-restano-inapplicate/).
In primo luogo, segnalo che il Consiglio di Stato ed il TAR hanno fatto appunti sui metodi utilizzati dalle diverse commissioni (finora tre) che si sono espresse sul concorso in questione, ma mai hanno affermato che, nel merito, i titoli del Prof. Di Stasi fossero superiori ai miei. Al contrario, le tre commissioni (nove Professori Ordinari di Urologia) hanno ritenuto sempre lo scrivente il candidato maggiormente qualificato. Il Dipartimento, citato non capisco a quale proposito nell’articolo, non ha avuto alcun ruolo nel processo decisionale delle commissioni (estratte a sorte da un lotto di Professori Ordinari di Urologia).
Inoltre, non corrisponde al vero che l’Università Tor Vergata non abbia ottemperato a quanto prescritto dal TAR del Lazio: lo ha fatto nel 2018, bloccando la mia presa di servizio, poi nel 2023 ed ora, reinquadrandomi “nella qualifica di Professore Associato” (avevo preso servizio come Professore Ordinario nel marzo del 2022 e poi nel novembre 2023) in seguito a nuove sentenze del TAR del Lazio.
Curiosamente, questo articolo ed uno su Repubblica on line sono apparsi proprio nei giorni in cui il CdA doveva esprimersi su questo argomento, come poi ha fatto, non tenendo conto, tra l’altro, di alcuni miei diritti. Sinceramente, in questa vicenda, che mi ha visto già tre volte selezionato come candidato maggiormente qualificato e quindi meritevole del ruolo di Professore Ordinario, mi sento vittima di errori procedurali (come stigmatizzato dal TAR e dal Consiglio di Stato) di chi ha gestito il concorso: non certamente un privilegiato. Non credo proprio che l’essere figlio di un ex rettore, che non è più rettore da 17 anni ed è in pensione da 14 mi stia giovando in alcun modo.
Preciso, infine, che dopo una denuncia presentata dal Prof. Di Stasi, sono stato prosciolto dal GUP del tribunale di Roma, nel maggio 2021: quindi dopo la scadenza del bando della procedura valutativa ancora in atto. Ovviamente non potevo, nel mezzo di una vicenda che (stando a quanto stabilito dalla Magistratura) mi ha visto ingiustamente accusato, sottoporre a valutazione documenti oggetto di indagine. Mi chiedo: perché citare questa vicenda? Le decisioni della Magistratura vanno rispettate sempre o solo quando fa comodo? Dove passa il confine fra informazione e diffamazione?
Vi invito a pubblicare la mia precisazione ai sensi della legge sulla Stampa ovvero, se vorrete, a modificare o a cancellare un articolo pieno di inesattezze ma che si trova nelle ricerche on line abbinato al mio nome.
Cordiali saluti
Firmato, Prof. Enrico Finazzi Agrò