Congedo paternità obbligatorio: le novità in un MESSAGGIO INPS sulle madri intenzionali

Il congedo paternità obbligatorio esteso alle madri intenzionali dopo una sentenza della Corte Costituzionale. L'INPS gestisce la retroattività.

07 novembre 2025 08:00
Congedo paternità obbligatorio: le novità in un MESSAGGIO INPS sulle madri intenzionali - Congedo di paternità
Congedo di paternità
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L'INPS interviene con il messaggio n. 3322 del 5 novembre 2025. La comunicazione chiarisce gli effetti di una sentenza della Corte Costituzionale. Questa sentenza ha esteso il congedo di paternità obbligatorio anche alla madre intenzionale. Il caso riguarda le coppie di donne legalmente riconosciute come genitori. L'Istituto spiega ora come gestire le domande e gli effetti retroattivi della pronuncia.

La sentenza della Corte sull'articolo 27-bis

Il recente intervento dell'INPS (messaggio n. 3322/2025) trae origine da una fondamentale pronuncia della Corte Costituzionale. I giudici della Consulta hanno infatti dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 27-bis del Testo Unico sulla maternità e paternità, noto come D.Lgs. 151/2001. La censura della Corte si è concentrata sulla parte in cui la norma escludeva dal beneficio la lavoratrice, definita genitore intenzionale, in coppie omogenitoriali.

Specificamente, il diritto al congedo di paternità obbligatorio veniva negato anche se entrambi i genitori (due donne) erano pienamente e legalmente riconosciuti nei registri dello stato civile come genitori del minore. Questa esclusione creava una palese disparità di trattamento, violando i principi costituzionali di uguaglianza e di tutela della famiglia. La Corte ha quindi ristabilito l'equità, allineando la normativa alla realtà sociale e giuridica delle nuove configurazioni familiari.

Congedo paternità obbligatorio: gli effetti retroattivi

Con il citato messaggio n. 3322 del 5 novembre 2025, l'INPS ha fornito le necessarie istruzioni operative per applicare concretamente la sentenza. Un punto centrale riguarda l'applicazione temporale della pronuncia. La sentenza, che ha cessato l'efficacia della norma incostituzionale dal 24 luglio 2025, estende i propri effetti anche ai rapporti giuridici non ancora esauriti. Si applica, infatti, a tutti i rapporti di lavoro ancora in corso o comunque non definitivamente conclusi a quella data.

L'Istituto chiarisce inoltre un aspetto fondamentale per chi ha già usufruito di permessi: le fruizioni del congedo di paternità avvenute prima della data della sentenza non saranno considerate "indebite". Questa importante salvaguardia si applica a condizione che la fruizione sia avvenuta nel rispetto della normativa allora vigente, tutelando così la buona fede delle lavoratrici e dei datori di lavoro che hanno seguito le regole preesistenti.

Come richiedere il riesame delle domande respinte

L'INPS non si limita a recepire la sentenza della Corte solo per le richieste future, ma interviene anche per sanare le situazioni pregresse. Le lavoratrici interessate, che in passato si erano viste respingere la domanda di congedo a causa della norma ora dichiarata incostituzionale, possono oggi chiedere un riesame della loro posizione. L'Istituto procederà quindi a rivalutare le istanze, ma solo su specifica e formale richiesta delle interessate.

Questo meccanismo di revisione si applica specificamente alle domande per il congedo di paternità obbligatorio erogato tramite pagamento diretto da parte dell'INPS. Il riesame copre i periodi antecedenti al 24 luglio 2025. È tuttavia fondamentale sottolineare che l'accoglimento della revisione sarà possibile solo nel rispetto dei termini di prescrizione ordinari previsti dalla legge.

Link al MESSAGGIO INPS

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