Contratti regionali su assegnazioni provvisorie e utilizzazioni: cosa prevedono [in aggiornamento]
Assegnazioni provvisorie e utilizzazioni: i contratti integrativi regionali disciplinano sostegno, part time e deroghe per emergenze sismiche e alluvionali

![Contratti regionali su assegnazioni provvisorie e utilizzazioni: cosa prevedono [in aggiornamento] - mobilità](https://cdn10.webmaster360.it/2025/07/covers/gYYF81zjZpUfMGw4RpEgrd4NjSPmjUcfZfHaXQQE.jpg)
Dopo la firma del CCNI 2025/28 per assegnazioni provvisorie e utilizzazioni, le Regioni possono stipulare contratti integrativi per affrontare situazioni locali specifiche. Questi accordi decentrati coinvolgono il personale docente, ATA ed educativo, con indicazioni su sostegno, part time e ottimizzazione cattedre, oltre a deroghe territoriali
Assegnazioni provvisorie e utilizzazioni: contratti regionali dopo il CCNI nazionale
Con la firma del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo 2025/28, che disciplina le assegnazioni provvisorie e utilizzazioni per il personale scolastico, è prevista la possibilità per le singole Regioni di sottoscrivere contratti decentrati integrativi. Lo stabilisce l’articolo 3, comma 5 del CCNI, che consente agli Uffici Scolastici Regionali di intervenire su aspetti specifici, in base a esigenze territoriali e a situazioni di emergenza. Tali contratti regionali possono contenere disposizioni aggiuntive su particolari modalità di utilizzo, come l’impiego su posti di sostegno da parte di personale non specializzato, la gestione del part time o l’ottimizzazione delle cattedre su più scuole. Le norme sono pensate per garantire maggiore flessibilità, nel rispetto delle condizioni locali.
Deroghe per emergenze e contesti speciali
Il CCNI nazionale individua alcune situazioni che richiedono particolare attenzione e flessibilità nei contratti regionali, anche in relazione a eventi eccezionali. Nello specifico, vengono citati:
- eventi sismici che hanno colpito le Regioni Abruzzo, Marche, Umbria, oltre a province come Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Mantova, Rovigo, Rieti e i comuni dell’isola d’Ischia (Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio);
- eventi alluvionali nelle province della regione Emilia-Romagna e delle Marche (in particolare Pesaro, Urbino e Fano);
- attività legate all’attuazione dell’art. 11 del D.L. 71/2024, che riguarda la classe di concorso A-23 “Italiano per alloglotti”;
- disposizioni connesse alla Legge 150/2024, in particolare per le azioni di integrazione linguistica e culturale.
In questi casi, i contratti regionali possono prevedere deroghe e modalità operative speciali, necessarie per garantire la continuità didattica e l’assegnazione corretta del personale.
Ambiti di intervento regionale
I contratti integrativi regionali possono incidere su più ambiti legati alla mobilità annuale, ampliando o modulando quanto stabilito a livello nazionale. Tra le principali aree di intervento figurano:
- utilizzo su posti di sostegno senza titolo, soprattutto in presenza di esaurimento delle graduatorie specializzate;
- modalità di assegnazione per i docenti con contratto part time, tenendo conto della compatibilità oraria con le esigenze delle scuole;
- ottimizzazione delle cattedre su scuole diverse, per coprire il fabbisogno evitando spezzoni e dispersione di risorse.
Questi strumenti permettono agli USR di rispondere alle peculiarità locali e di affrontare con maggiore efficacia situazioni complesse o straordinarie, sempre nel rispetto del quadro normativo e contrattuale nazionale.
Ecco i contratti integrativi regionali
Molise
Sardegna
[in aggiornamento]