Costruire una scuola può richiedere fino a 6,5 anni: lo studio del CNAPPC

Costruire una scuola richiede fino a 6,5 anni. Il CNAPPC analizza tempi e criticità dell’edilizia scolastica nel contesto del PNRR.

29 settembre 2025 14:04
Costruire una scuola può richiedere fino a 6,5 anni: lo studio del CNAPPC - Costruire una scuola
Costruire una scuola
Condividi

Costruire una scuola può richiedere fino a 6,5 anni, secondo i dati emersi dall’indagine “Dopo il progetto” realizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti (CNAPPC). Lo studio analizza oltre 300 interventi reali nell’ambito del PNRR e mette in luce le criticità dei tempi e delle procedure adottate per l’edilizia scolastica italiana.

Tempi troppo lunghi per la realizzazione degli edifici scolastici

L’indagine condotta dal CNAPPC ha messo in evidenza un dato preoccupante: la costruzione di una scuola, dalla fase progettuale all’inaugurazione, può richiedere in media fino a 6,5 anni. Questo tempo si registra soprattutto nei progetti gestiti attraverso il Sistema di Affidamento Integrato (SAI), che prevede l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori a un unico soggetto.

Il confronto con altri strumenti di gara mostra differenze significative. I concorsi di progettazione, pur richiedendo una fase iniziale più articolata, comportano tempi complessivi inferiori (5,6 anni in media), mentre gli appalti integrati si attestano intorno ai 5,7 anni. Questi numeri, raccolti da casi reali finanziati attraverso fondi PNRR, dimostrano che la scelta del tipo di procedura incide profondamente sulla durata complessiva dell’opera.

Confronto tra le procedure: i concorsi risultano più efficienti

A differenza delle altre modalità di affidamento, i concorsi di progettazione garantiscono maggiore chiarezza e qualità fin dalla fase iniziale. Questo approccio premia le migliori idee progettuali e consente ai progettisti di sviluppare soluzioni più coerenti con le esigenze dell’utenza scolastica. Una progettazione ben fatta, secondo lo studio, riduce i rischi di modifiche in corso d’opera, controversie contrattuali e ritardi.

Il CNAPPC sottolinea anche come i concorsi, se ben strutturati, possano favorire la trasparenza e la partecipazione dei giovani professionisti, ampliando la platea di soggetti coinvolti e stimolando l’innovazione. Inoltre, grazie alla chiarezza del progetto preliminare, la fase esecutiva risulta più lineare, con minori intoppi tecnici e amministrativi. Questo si traduce in un ciclo di vita del progetto più fluido e in una maggiore garanzia di rispetto dei tempi.

Edilizia scolastica e PNRR: serve un cambio di passo

L’edilizia scolastica è al centro degli investimenti del PNRR, ma i dati evidenziati dal CNAPPC indicano che le attuali modalità operative rischiano di vanificare le potenzialità di questa occasione storica. Le lungaggini burocratiche, la frammentazione delle competenze e la complessità delle norme sugli appalti contribuiscono a ritardare gli interventi, con un impatto diretto sulla qualità dell’offerta educativa e sulla sicurezza degli ambienti scolastici.

Per ridurre questi tempi, il Consiglio degli Architetti propone di rendere i concorsi di progettazione la regola, non l’eccezione. Questo richiede un impegno concreto da parte delle amministrazioni pubbliche, con una formazione adeguata dei funzionari, strumenti digitali efficienti e una normativa più chiara e accessibile. Solo adottando un approccio strutturale e orientato alla qualità sarà possibile trasformare il PNRR in un motore reale di rinnovamento scolastico, con risultati visibili e duraturi per studenti, insegnanti e famiglie.