Crepet: tredicenne in passerella, bufera su concorso legato a Miss Italia
Crepet: Tredicenne sfila in bikini a concorso collegato a Miss Italia, violato il regolamento. Scoppia la polemica e si apre un dibattito su minori e media
Ha suscitato un’ondata di critiche la sfilata di una tredicenne in bikini e tacchi in un evento collegato a Miss Italia, riservato alle 17enni. Il video è diventato virale, sollevando un acceso dibattito su regole. Crepet: responsabilità e ruolo dei media nel rapporto con i minori
Il caso e la reazione ufficiale
L’episodio si è verificato in Campania, durante un concorso locale legato a Miss Italia, che prevede una categoria “Mascotte” per le 17enni in vista dell’accesso, da maggiorenni, alla competizione nazionale. La ragazza, presentandosi con disinvoltura sul palco, ha dichiarato di avere 13 anni e di voler diventare modella, spiegando che i social le danno motivazione e fiducia. Il filmato della passerella è stato ampiamente condiviso online, alimentando la discussione sulla sessualizzazione precoce. La patron del concorso ha disposto la revoca immediata dell’incarico all’esclusivista regionale, accusato di aver violato il regolamento che vieta la partecipazione di minorenni al di sotto dei 17 anni, anche nella categoria Mascotte.
Regolamento e violazione
Il concorso stabilisce che le Mascotte siano esclusivamente 17enni e che la competizione ufficiale sia riservata a candidate tra 18 e 30 anni. L’età minima è stata innalzata negli anni proprio per evitare la presenza di ragazze troppo giovani, e questa regola è vincolante anche per le categorie collaterali. L’organizzatore campano, autorizzando la sfilata di una tredicenne, ha agito in contrasto con le disposizioni ufficiali. Nella nota diffusa, la direzione nazionale ha definito l’episodio un errore grave e “incredibile”, ribadendo il dispiacere per quanto accaduto e l’importanza di tutelare i minori in eventi pubblici di questo tipo.
Crepet: la riflessione culturale e sociale
Sul caso è intervenuto anche il sociologo e psichiatra Paolo Crepet, che invita a guardare oltre il singolo episodio per interrogarsi sul contesto sociale e mediatico che coinvolge i giovanissimi. Crepet osserva come la società spesso esalti modelli trasgressivi rivolti ai minori, citando l’esempio di prodotti culturali in cui adolescenti sono protagonisti di scenari estremi. Secondo lui, non ci si può scandalizzare per la passerella di una tredicenne se, nello stesso tempo, si celebrano storie e immagini che normalizzano comportamenti inadatti all’età. La sua critica si concentra sulla mancanza di rispetto per infanzia e adolescenza, definite “età dopate” da aspettative e pressioni adulte, in un contesto dove l’immagine conta più della crescita equilibrata.