Crotone: minore arrestato, CNDDU chiede più prevenzione

Dopo i fatti di Crotone, i docenti invocano un patto tra scuola e istituzioni per salvare i giovani dalla devianza e dalla marginalità.

A cura di Scuolalink Scuolalink
20 novembre 2025 16:15
Crotone: minore arrestato, CNDDU chiede più prevenzione - Coordinamento Nazionale Docenti
Coordinamento Nazionale Docenti
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L'arresto di un sedicenne a Crotone riaccende il dibattito sul disagio giovanile. Per il CNDDU non basta giudicare, serve rafforzare la scuola come comunità educante. Solo creando reti solide tra istituzioni e famiglie si può garantire ai ragazzi un futuro lontano dalla criminalità.

Crotone: sedicenne trovato con stupefacenti, serve rafforzare scuola e reti territoriali per prevenire la devianza minorile

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime forte preoccupazione per l’episodio verificatosi a Crotone e riportato dagli organi di stampa, che coinvolge un sedicenne trovato in possesso di una cartuccia e, nella sua abitazione, di sostanze stupefacenti e materiali riconducibili allo spaccio.

Oltre alla gravità dei fatti, ciò che emerge è il destino umano e formativo di un ragazzo che, in una fase delicatissima della crescita, appare coinvolto in dinamiche incompatibili con il diritto a un percorso educativo sereno. Quando un minore entra in contatto con circuiti di devianza, è l’intera comunità educante che deve interrogarsi sulle proprie capacità di prevenzione e sostegno.

Il CNDDU evidenzia come dietro comportamenti così problematici si nascondano spesso fragilità personali, famigliari e sociali: assenza di riferimenti affidabili, povertà educativa, solitudine, mancanza di spazi sicuri in cui costruire competenze e progettualità. Ogni minore che devia dal proprio cammino costituisce un segnale che richiede attenzione e responsabilità da parte delle istituzioni.

In questo scenario, la scuola assume un ruolo determinante. Essa rappresenta il presidio più concreto dei diritti umani per i giovani: un luogo dove non solo si apprendono contenuti, ma si formano identità, aspirazioni e capacità critiche. Nelle aule si sperimentano dialogo, responsabilità e legalità, elementi essenziali per contrastare la marginalità.

È dunque fondamentale rafforzare la scuola come comunità educante, capace di ascoltare, accompagnare e prevenire. Proprio nell’ambiente scolastico molti segnali di disagio possono emergere tempestivamente, consentendo interventi mirati e percorsi di sostegno efficaci. Investire nella scuola significa offrire ai giovani gli strumenti per immaginare e costruire un futuro libero da condizionamenti distruttivi.

Affinché ciò avvenga, è necessario consolidare una rete stabile che coinvolga istituti scolastici, servizi sociali, enti locali, forze dell’ordine, magistratura minorile e associazioni del territorio. Solo una collaborazione strutturata può sostenere i giovani più esposti a rischi e vulnerabilità.

L’episodio di Crotone non deve trasformarsi in una semplice notizia destinata a svanire, né in un giudizio affrettato su un ragazzo. Deve piuttosto ricordarci che ogni volta in cui un adolescente imbocca strade rischiose è l’intera comunità a essere chiamata in causa. Proteggere e orientare i giovani è un dovere condiviso che richiede ascolto, attenzione e strumenti adeguati.

Ogni minore, anche quando compie scelte sbagliate, resta una persona in divenire che ha bisogno di essere guidata verso alternative concrete. Abbandonarlo alla marginalità significherebbe rinunciare alla possibilità di cambiamento, privando la collettività di un futuro potenzialmente diverso e migliore. Il benessere dei giovani non è un tema accessorio: è un indice della salute etica, sociale e democratica del Paese.

Per questo il CNDDU richiama con forza l’importanza di politiche educative e sociali capaci di intervenire con tempestività e continuità, sostenendo la scuola, i servizi territoriali e tutte le realtà impegnate nella tutela dei minori. Solo reti solide e realmente operative possono evitare che fragilità trascurate si trasformino in derive pericolose.

Il CNDDU rinnova il proprio impegno a promuovere una cultura dei diritti civili radicata nelle scuole e nei territori, convinto che la prevenzione, l’educazione e la vicinanza siano gli strumenti più efficaci per restituire ai giovani fiducia, possibilità e speranza. La responsabilità di proteggere i ragazzi è, in definitiva, la responsabilità di proteggere il futuro della nostra società.

prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU

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