I numeri del Concorso PNRR 3: tabella posti e Regioni, Campania al primo posto

Il Ministero ha diffuso i dati del Concorso PNRR 3 sulla ripartizione regionale delle cattedre: Sud protagonista e domande in calo.

21 novembre 2025 17:00
I numeri del Concorso PNRR 3: tabella posti e Regioni, Campania al primo posto - concorso
concorso
Condividi

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha reso noti i dati relativi al Concorso PNRR 3, delineando una mappa delle assunzioni che vede una netta prevalenza delle regioni meridionali. Nonostante l'importanza della procedura, si registra un calo delle domande rispetto alle edizioni passate, con un totale di 226mila istanze. La ripartizione regionale dei posti conferma la Campania e la Sicilia come le aree con la maggiore disponibilità di cattedre.

Dettagli regionali del Concorso PNRR 3 e numeri

L'analisi della tabella ministeriale mette in luce una distribuzione geografica delle cattedre fortemente sbilanciata verso il Mezzogiorno. Per quanto concerne la scuola dell’infanzia e primaria, la Campania guida la classifica con oltre settemila disponibilità, seguita a breve distanza dalla Sicilia e dal Lazio. Anche nel settore della scuola secondaria, che ha raccolto la maggior parte delle adesioni, si replica lo stesso scenario: Campania e Sicilia in vetta per numero di posti, superando nettamente regioni popolose del Nord come la Lombardia. Questa concentrazione di opportunità al Sud testimonia un fabbisogno di personale docente particolarmente acuto in queste aree, diversificando le prospettive di assunzione rispetto al resto della penisola.

Analisi del calo delle domande rispetto al passato

Un dato significativo che emerge dal confronto con le precedenti procedure concorsuali è la diminuzione della pressione sui candidati. Mentre il primo bando aveva attirato oltre trecentomila aspiranti, l'attuale tornata si ferma a circa 226mila domande, determinando una riduzione della competizione. Il rapporto statistico tra candidati e posti disponibili è sceso drasticamente a una media di 3,8, un valore molto inferiore rispetto ai picchi registrati nel 2024. Secondo le interpretazioni del Ministero, questa flessione delle istanze non indica disinteresse, ma è la naturale conseguenza delle numerose immissioni in ruolo effettuate negli ultimi anni, che hanno assorbito gran parte del precariato storico riducendo la platea dei partecipanti.

Disparità territoriali e fabbisogno degli organici

La ripartizione delle cattedre non è casuale, ma riflette profonde differenze strutturali nel sistema scolastico italiano. Le regioni meridionali ottengono la quota maggiore di posti in virtù di una combinazione di fattori demografici e amministrativi, tra cui un alto tasso di pensionamenti e una maggiore volatilità degli organici. Al contrario, nel Nord Italia, sebbene regioni come Lombardia ed Emilia-Romagna presentino numeri assoluti rilevanti, si osserva una maggiore stabilità occupazionale che contiene la necessità di nuovi inserimenti massicci. Questa fotografia conferma come il fabbisogno scolastico sia un fenomeno disomogeneo, influenzato dai flussi di turn over e dalle specificità locali che variano notevolmente da regione a regione.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail